CANNES – Si conclude il 77esimo Festival Cannes che ci ha regalato grandi emozioni. Vediamo insieme tutti i vincitori di questa edizione.
Vincitori Cannes 2024: scopriamoli insieme. E’ Anora di Sean Baker il film vincitore della Palma D’oro del 77esimo Festival di Cannes. La giuria, presieduta dalla regista e attrice Greta Gerwig, composta da personalità come Lily Gladstone e Omar Sy e il nostro Pierfrancesco Favino, ha voluto premiare questo film indipendente, realizzato dal talentuoso regista americano di Starlet, Tangerine, Un sogno chiamato Florida e Red Rocket. Una storia che si potrebbe definire alla Pretty Woman. Protagonista una spogliarellista di New York, Anora (Mikey Madison), che conosce per caso un oligarca russo che si innamora di lei e le chiederà di sposarlo. “E’un film“magnifico e pieno di umorismo e umanità e ci ha preso il cuore”, ha detto la Gerwig. Ma sorprese e tante emozioni sono arrivate anche dagli altri verdetti.
Vincitori Cannes 2024
Il Grand Prix, il secondo per importanza, è stato vinto da All we imagine as light di Payal Kapadia. Il Premio della Giuria è andato a Emilia Perez, film del regista Jacques Audiard, storia di un narcotrafficante e della sua transizione di genere. Il Premio per la migliore attrice è andato proprio al trio protagonista di questo lavoro,composto da Karla Sofia Gascón, Selena Gomez e Zoe Saldana. L’attrice trans spagnola Gascon, è scoppiata in lacrime mentre riceveva il premio a nome di tutte e tre le protagoniste del film, ringraziando la sua famiglia e dedicandolo a “tutte le persone trans che soffrono”. Miglior interprete maschile è invece Jesse Plemons, per l’interpretazione in Kinds of Kindness di Jorgos Lanthimos. Il regista greco era di nuovo in gara dopo i trionfi di Povere creature!, vincitore di quattro premi Oscar e Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il Premio per la Migliore Regia è stato assegnato a Miguel Gomes per Grand Tour. Il premio speciale della giuria è andato invece al regista iraniano Mohammad Rasoulof per il film I semi del fico selvatico. Il regista, scappato dall’Iran, lo ha girato clandestinamente e ha dedicato il premio «a tutte le giovani donne il cui sconfinato coraggio ha reso possibile questo film». Il Premio per la migliore sceneggiatura è andato invece a The Substance di Coralie Fargeat, con Demi Moore. La giovane regista lo ha definito “un film sull’esperienza delle donne del mondo e sulla violenza subita. Spero che possa se non cambiare il mondo, dare almeno un piccolo contributo, essere parte del cambiamento, vicino a tutte le donne che si prendono il rischio di parlare e denunciare e di far parte di questa rivoluzione appena cominciata tutti insieme“. La Camera d’or per la migliore opera prima è stata vinta da Armand di Halfdan Ullmann Tondel.
Non è finita qui
La Palma d’oro infine per il miglior cortometraggio è andata a The Man Who Could Not Remain Silent di Nebojsa Slijepcevic. Si chiude così un Festival in cui l’Italia ancora una volta è rimasta a bocca asciutta. Niente di fatto per Parthenope di Paolo Sorrentino.
Ma nella sezione Un certain Regard, Roberto Minervini, al suo primo film di finzione con The Damned, ha vinto il Premio per la miglior regia. Negli occhi rimarranno le immagini, oltre che dell’applauso infinito all’immensa Meryl Streep, anche dell’abbraccio storico tra Francis Ford Coppola, in concorso con l’opera inseguita per 40 anni, Megalopolis, e il leggendario George Lucas: il regista del Padrino ha consegnato al creatore di Guerre Stellari la Palma d’oro onoraria. 85 anni il primo, 80 il secondo, il Festival ha reso così omaggio a due veri giganti del cinema.
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