TORINO – Visitiamo insieme uno degli alberghi più prestigiosi della “Città Magica”. Da Louis Armstrong a Muhammed Alì e Lou Reed, sono tanti i personaggi illustri ad averci soggiornato.
Esistono nella capitale sabauda luoghi in cui la storia prende per mano il viaggiatore e lo conduce verso la scoperta di momenti e personaggi che hanno costruito il futuro in cui viviamo oggi e di cui restano testimonianze legate all’epoca in cui hanno vissuto. E poi esistono luoghi dove il passato si è saputo riattualizzare, anno dopo anno, epoca dopo epoca, fino a creare quella sorprendente unione che regala un fascino senza tempo. E’ il caso del Grand Hotel Sitea (per info e prenotazioni clicca qui), un bellissimo palazzo dei primi del Novecento che trasuda ricordi, emozioni, momenti indimenticabili che gli hanno permesso di essere inserito dal 2001 tra i Locali storici d’Italia.
Costruito nel 1925 da un imprenditore alberghiero di Montecatini, il quale ha in un secondo tempo deciso di dedicare tutto il proprio tempo alla cura e allo sviluppo della proprietà torinese, ha visto soggiornare nelle bellissime camere personaggi del calibro di Louis Armstrong, Mohamed Ali, Lou Reed, e ancora Premi Nobel e scrittori di fama mondiale. Nel corso degli anni la struttura è divenuta un punto di riferimento per tante persone che venivano a Torino (per il mio reportage sulla città clicca qui), per lavoro o semplicemente per trascorrere un week end di visita o di relax soggiornando in una struttura in cui l’attenzione al cliente, il lusso delle camere dotate di ogni comfort e curate fin nei minimi dettagli, l’eleganza degli arredi della hall, della sala colazioni e del rasserenante patio esterno, conferiscono all’ospite la sensazione di voler prolungare la vacanza, ancora e ancora. L’arredamento è frutto del desiderio di restare legati alla tradizione centenaria dell’hotel senza però trascurare quel tocco attuale, confortevole, che caratterizza l’epoca contemporanea, infatti periodicamente viene effettuato un accurato restyling sia delle camere che delle sale comuni per rendere la struttura adeguata alle sempre più esigenti richieste del viaggiatore moderno. Le ultime due gemme incastonate nella struttura sono il lussuoso ed esclusivo ristorante Carignano, nato dalle ceneri del ristorante riservato un tempo solo agli ospiti dell’hotel e aperto anche al pubblico esterno dal mese di febbraio, già divenuto un punto di riferimento per la cucina creativa e per l’incredibile tocco dello chef stellato Michelin Fabrizio Tesse, e il nuovissimo Bistrot Carlo e Camillo, anch’esso sotto la direzione di Tesse.
Diversi ma uniti dal fil rouge della proposta enogastronomica ispirata alla cucina piemontese ma rivisitata attraverso i codici tradizionali del gusto, dell’attenta selezione delle materie prime proposte in abbinamenti inaspettati proprio per dare il tocco d’innovazione alla tradizione che ormai è diventato un imperativo nell’orientamento dell’offerta gastronomica di più alto livello. Laddove il Carignano è l’emblema dell’esclusività, il Carlo e Camillo vuole invece unire l’eleganza e l’impeccabilità di un servizio a quattro stelle alla semplicità degli arredi, dando la sensazione di trovarsi all’interno di un classico bistrot parigino, e con piatti gourmet che mantengono però un prezzo accessibile.
Frutto di una lunga e complessa ristrutturazione in cui si è voluta mantenere intatta la struttura originaria, sia per quanto riguarda i soffitti in legno sia per quanto riguarda i pavimenti, il Carlo e Camillo si rivela da subito accogliente, caldo, con un lungo bancone e le due sale ristorante con grandi vetrine in cui sono esposti i rinomati vini. Le tovagliette in carta sono state stampate riportando le firme e gli autografi lasciati nel corso degli anni dalle varie personalità che sono passate per l’hotel, mentre il menù viene rinnovato periodicamente per dare al pubblico un’offerta il più variegata possibile: coscia di vitello di Piemonte battuta al coltello, insaporita con un leggero tocco di bagna cauda e tuorlo d’uovo confit; filetti di sarde affumicate, crema acida al lime, germogli e uova di salmone; ravioli del Plin ai tre arrosti; il classico vitello tonnato proposto con una veste completamente nuova e inaspettata; tagliata di pollo tonchese con insalatina, spinaci novelli, datterini e piacentino di Enna sono solo alcune delle proposte del Bistrot.
Dunque un passaggio nel luogo dove si incontravano Carlo Alberto di Savoia e Camillo Benso di Cavour, da qui il nome del bistrot, diventa tappa obbligata sia per chi soggiorna al Grand Hotel Sitea, sia per chi desidera avere un punto di riferimento, un posto dove ritrovarsi, in una via a un passo dalla più turistica via Lagrange ma molto meno caotica, molto più torinese, molto più familiare.
GRAND HOTEL SITEA
via Carlo Alberto 35, Torino
Tel.: 011-5170171
Email: info@grandhotelsitea.it
Grand Hotel Sitea