Martisor! In Romania è già Primavera con i braccialetti portafortuna

Martisor! In Romania è già Primavera con i braccialetti portafortuna

ROMANIA – Chi l’ha detto che bisogna aspettare il 21 marzo per l’arrivo della primavera? Il primo marzo in Romania si celebra la festa tradizionale Mărţişor, ma noi abbiamo bisogno di guardare fuori la finestra in questo periodo di #iononesco, per ricaricarci con i colori più belli dei fiori che aiutano un pensiero positivo. 

Piccolo Marzo. Si può tradurre così la parola Mărţişor (diminutivo di “martie”- marzo). Il Martisor (che in italiano si pronuncia marzishor), simbolo della primavera, è una delle feste più sentite in Romania e si confeziona con dei fili bianchi e rossi di cotone, intrecciati in un cordoncino che si lega a forma di otto. A questo cordoncino si appende un ciondolo portafortuna che può assumere le più diverse forme simboliche (un tempo monetine d’oro o d’argento, ma anche fili di erba, germogli o fiori; oggi fiori, animaletti, cuoricini, etc).

Le credenze popolari dicono che chi indossa il Martisor sarà fortunato e in salute per tutto l’anno. Oggi l’usanza consiste nel donare questo ciondolino con il suo fiocco bianco e rosso a tutte le donne, dalle nipoti alle nonne, come augurio di buona fortuna, amore e di buon inizio di primavera. Nel nord della Romania, in Moldavia e in Bucovina, la tradizione vuole che anche gli uomini ricevano questo simbolo della primavera. Chi lo ha ricevuto lo deve portare attaccato al petto vicino al cuore. Il bello di questa festa è la gioia che si sente in tutte le vie delle città, che per l’occasione, già dai primi giorni di febbraio si riempiono di bancarelle, dove è messa in vendita una svariata scelta di martisoare di diverse forme e colori.

 

LE LEGGENDE POPOLARI SULLE ORIGINI DEL MARTISOR

 

Per conoscere alcuni retroscena sul Martisor, abbiamo contattato direttamente l’Ambasciata di Romania. Abbiamo fatto due chiacchiere con Adrian Pintitlii, direttamente dall’ufficio stampa della sede rumena di Roma.

Allora Adrian, so che esistono molte credenze popolari che attorniano il Martisor. Ce ne dici qualcuna?

Una delle più belle secondo me ha come protagonista il sole. Una leggenda rumena narra che una volta il Sole scese sulla terra trasformandosi in un uomo, anzi in un giovane, per prendere parte ad una Hora (ballo tipico rumeno n.d.r) in un villaggio. Il Sole o meglio, il giovane, venne rapito e imprigionato dallo Zneu, un personaggio mitologico. La sua scomparsa provocò una crisi della flora e della fauna sulla terra, i fiumi smisero di scorrere, gli uccelli di cantare e anche gli uomini non furono più gli stessi. Tutti erano tristi e attoniti e nessuno sapeva che cosa fare. Finchè un giorno un giovane del villaggio decise di andare a cercare la prigione del sole e di affrontare lo Zmeu. Il suo viaggio fu lungo e durò tre stagioni, l’estate, l’autunno e l’inverno. Alla fine riuscì a trovare il castello del malvagio Zmeu e a sfidarlo. La lotta durò diversi giorni e infine il ragazzo riuscì a sconfiggere il cattivo e al liberare il sole. Ma era debole e ferito e il suo sangue colorò di vermiglio la neve.

Timisoara, Romania Foto MyWhere

Da qui il legame e il simbolo dei fili rosso e bianco, come il sangue e come la neve. Il sole allora risalì in cielo e annuncio l’arrivo della primavera riempiendo di nuovo di allegria l’animo delle persone e il canto degli animali.

Bellissima storia. E invece a livello storico che puoi dirci?

Le origini della festa del marțișor non sono note esattamente, ma la sua presenza sia nel popolo rumeno sia nel bulgaro (ove è nota come мартеница, Marteniza) è considerata come substrato comune daco-trace, anteriore alla romanizzazione per i primi e alla slavizzazione per i secondi, anche se leggende popolari danno altre origini, per esempio, per i Bulgari è legata alla fondazione della loro prima khanato sul Danubio, nell’anno 681.

Timisoar, Romania Foto MyWhere
La strada centrale di Timisoara (Romania) con questo allestimento particolare Foto MyWhere

Capitolo doni. Ci parli di questi bellissimi fiocchi?

Oggi i ciondoli sono i più vari e di forme diverse, mentre un tempo si trattava solo di un semplice filo bianco e di uno rosso intrecciati insieme. Anche oggi comunque, i ciondoli, più o meno preziosi, devono essere sempre accompagnanti dal filo intrecciato bicolore. I colori bianco e rosso sono il simbolo della vita che si rinnova e che rinasce dopo l’inverno.

Insomma, festeggiare l’arrivo della primavera in questo modo potrebbe davvero essere un’idea. Che ne dite di preparare i braccialetti intrecciando i fili bianchi e rossi per dire “buon Mărțișor” a tutti?

Timisoara, Romania Foto MyWhere
La piazza centrale di Timisoara, Romania Foto MyWhere

Se vi volete pianificare un bel viaggio in Romania ecco che vi consigliamo un tour tra i castelli della Romania  e Tour  attraverso i luoghi dell’Art Nouveau in Romania.

Jane Burden

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