ROMA – La rapsodia qui segue il ritmo di una composizione musicale ed il movimento attraverso piccole opere d’arte. La narrazione del colore dal carattere libero e personale prende forma per mano di giovani artisti contemporanei. Questa è Color Rhapsody. Il colore in Galleria è la prima capsule collection della Galleria Russo che sarà esposta fino al 5 gennaio 2021. Ma voi approfittatene per Natale, abbiamo bisogno dell’energia del colore per ravvivare queste feste di fine 2020.
Declinare e regalare il colore per diffondere energia. E’ questo l’obiettivo di Color Rapsody, rassegna presente alla Galleria Russo fino a inizio gennaio. Qui è declinato il colore nelle sue forme più ancestrali. Dalle magistrali variazioni sul rosa di Balla del 1920 ai tonalismi del 2020 di Benetta, Felisi, Matta, Ottieri e Tentolini. Passando per Cambellotti, Accardi e Schifano.
Sono stata alla presentazione della prima capsule collection della Galleria Russo per ammirare, e trarre ispirazione, da queste piccole opere che possono diventare un regalo dal messaggio positivo ed energetico. Festeggiate anche il primo periodo di convivenza o la nuova casa? Avete traslocato con la vostra dolce metà o avete voglia di rinnovare le vostre pareti aggiungendo la forza del colore?
Cosa possiamo desiderare di più di un po’ di luce, colore, speranza e soprattutto arte per chiudere in serenità questo 2020?
Ecco le opere di quattro maestri della pittura del ‘900 in un’esposizione orchestrata come una vitale rapsodia sul colore.
COLOUR RAPSODY ALLA GALLERIA RUSSO FINO A GENNAIO 2021
A Enrico Benetta, Manuel Felisi, Arianna Matta, Tommaso Ottieri e Giorgio Tentolini, cinque dei giovani artisti contemporanei, è stato chiesto di confrontarsi con le straordinarie variazioni sul rosa dipinte da Giacomo Balla in S’è rotto l’incanto, il giallo solare di una scenografia di Cambellotti del 1928, l’eleganza del Turchese Argento proposto da Carla Accardi nel 1965 e il verde intenso di un Monocromo di Schifano dei primi anni ’70.
Ognuno di loro ha scelto e declinato tonalisticamente un colore producendo una serie di opere di piccola dimensione perfette per gli amanti dell’arte contemporanea, per l’arredamento e per un intelligente regalo di Natale. La vitale energia del colore per celebrare la festività più lieta e luminosa dell’anno.
Eccomi alla Galleria Russo per immergermi nelle declinazioni dei colori più puri. Questa capsule collection ti fa vivere un’esperienza come una sfilata dove scegli, o sogni, di indossare l’abito più adatto a te. E non potevo che partire da quello che è stato il pantone dell’anno 2020: il BLUed il carattere di stampa Bodoni, meraviglia della storia della tipografia.
REGALARE COLORE: ENRICO BENETTA, IL BLU E CARLA ACCARDI
Nello spettro del pantone di Color Rhapsody, tocca a Enrico Benetta declinare il blu in dialogo con Turchese argento, una tempera del 1965 di Carla Accardi, l’unica donna del gruppo Forma 1, figura di punta del panorama artistico europeo Post War, ma anche artista di inalterata freschezza, eternamente giovane nella sua capacità di visualizzare la gioia di vivere. Un incontro nel nome del segno e del colore quello tra i due artisti: alla lieve scrittura geroglifica della grande astrattista che vuole colorare il mondo, Benetta risponde tuffando nel blu un’argentea cascata di lettere in Bodoni, carattere di stampa per eccellenza, divenuto nel tempo inconfondibile cifra stilistica della sua ricerca.
MANUEL FELISI, IL ROSA E GIACOMO BALLA
Nello spettro del pantone di Color Rhapsody, tocca a Manuel Felisi declinare il rosa in dialogo con le straordinarie variazioni sullo stesso colore dipinte da Giacomo Balla in S’è rotto l’incanto, magistrale prova di pittura di colore e luce eseguita dall’autore del Manifesto del Colore all’inizio degli anni Venti.
Nella stratificata pittura di Felisi il rosa, abbinato alla foglia d’oro per creare un effetto di vibrante luminosità, compare per la prima volta.
Sul filo della sua ricerca è invece la raffinata iconografia di alberi spogli vestiti di colore. Un soggetto che lo avvicina curiosamente a Balla, il geniale futurista in assidua contemplazione degli alberi, spesso evocati dalle sue astrazioni.
ARIANNA MATTA, IL VERDE E MARIO SCHIFANO
Nello spettro del pantone di Color Rhapsody, tocca ad Arianna Matta declinare il verde in dialogo con un Monocromo di Mario Schifano.
Alla grammatica essenziale del lavoro di Schifano – uno spazio vuoto acceso dal colore – Arianna Matta risponde con la sua pittura di luoghi della memoria, dove la figura umana è assente per non creare intralcio alla rievocazione sottile della fitta trama di emozioni che popola gli scenari “di poco conto” della vita quotidiana. In quella ricerca di vibrazioni invisibili il silenzio diventa premessa necessaria e il verde, spiega Arianna Matta, «è il colore in cui cerco la condizione del silenzio».
Vi invito di passare alla Galleria Russo per caricarvi della vitale energia del colore che vi aiuterà a celebrare le festività di fine anno. E vedrete che, se vi regalerete l’arte, il colore non riempirà solo le vostre pareti, ma anche il vostro cuore.
Vi segnalo anche la mia intervista al Patron Fabrizio Russo in occasione della proiezione del docufilm LA CHIUSURA DEL CERCHIO. Centoventi anni di storia della Galleria Russo, celebrati in questo anno 2020.
Dal 5 dicembre 2020 al 5 gennaio 2021
Il lunedì dalle 16.30 alle 19.30;
dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 19.30
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