ITALIA – In previsione di Artefiera Bologna 2020, che sarà dal 24 al 26 gennaio 2020, ho assistito alla proiezione del documentario La chiusura del cerchio – Centoventi anni di storia della Galleria Russo e intervistato il patron della Galleria, Fabrizio Russo.
Seguo da molto tempo l’attività della Galleria Russo, dove ho avuto modo di conoscere artisti (che al tempo erano emergenti ed ora di indiscussa fama internazionale, come ad esempio Simafra), ed ho avuto modo di assistere a presentazioni di celebri personaggi scoprendo un lato inedito della loro professionalità, come ad esempio è stato per Enrico Vanzina. Infatti la Galleria Russo è anche un luogo d’incontro, e confronto, per la cultura e l’arte contemporanea. Ma la storia di questa galleria vanta una tradizione famigliare che Fabrizio Russo, arrivato al traguardo di Centoventi anni di storia, ha deciso di raccontare. Quando si decide di raccogliere, e soprattutto riordinare, la documentazione di un’eredità così lunga e prestigiosa, si sa che non è mai un compito facile. Infatti la programmazione organizzativa ha impegnato Fabrizio Russo per alcuni anni, fino a giungere alla realizzazione del docufilm, al quale ho assistito alla proiezione, e del libro omonimo di Francesca Romana Morelli, La chiusura del cerchio, di imminente pubblicazione.

Il docufilm non è meramente celebrativo, né semplicemente un documentario storico, ma è un racconto emozionale di una famiglia e del suo percorso professionale che cambia direzione e intraprende strade nuove dati i cambiamenti ai quali, a volta di sorpresa, la vita ci sottopone. Scelte volute, scelte negate o obbligate portano i predecessori a intraprendere l’attività del gallerista in una carriera che riserva successi, ma anche sacrifici e delusioni, tramutati costruttivamente in una nuova visione dell’arte.
Affascinata dalla storia ho deciso di approfondire aspetti appena accennati nel film, ma che ritroveremo anche ampiamente raccontati nel testo in uscita.

Ecco la mia intervista a Fabrizio Russo
Quanto tempo è durata la realizzazione del documentario?
La realizzazione del documentario, fra lavoro di preparazione, ricerche iconografiche, riprese, interviste e post produzione, è durata oltre tre anni.
Sicuramente la parte più impegnativa sarà stata la raccolta, l’organizzazione e classificazione del materiale. Ora a lavoro finito, si ritiene soddisfatto?
In realtà non si è mai totalmente soddisfatti, si vorrebbe sempre aggiungere qualcosa in più o migliorare qualcos’altro, ma credo di aver fatto un buon lavoro e che il prodotto finale sia di grande qualità e, soprattutto, importante dal punto di vista scientifico.
Il documentario prodotto è come se lo aspettava, come lo immaginava? O ha preso un’altra forma strada facendo?
No, il documentario rispecchia fedelmente la mia idea originaria. Insieme alle registe e alla professoressa Francesca Romana Morelli – che sta curando il libro sulla storia della famiglia – ci siamo confrontati a lungo sull’impostazione del documentario e ogni parte è stata supportata da ricerche accurate.
Oltre al film ci sarà un libro che raccoglie la storia della sua famiglia e della galleria Russo. Ci da qualche anticipazione del volume di prossima pubblicazione?
Il volume verrà pubblicato dalla casa editrice Maretti: oltre 300 pagine arricchite da un ricco apparato documentario e iconografico nelle quali Francesca Romana Morelli ha ricostruito 120 anni di lavoro della Galleria Russo, a partire dalla storia del mio bisnonno Pasquale Addeo fino ai giorni nostri.
Il film non è semplicemente autobiografico ma si snocciola anche attraverso altre interviste e documentazioni e filmati che raccontano i Centoventi anni di storia della Galleria Russo. Come lo riassumerebbe ai nostri lettori?
La chiusura del cerchio è un racconto corale su quattro generazioni di galleristi che hanno reso la Galleria Russo un punto di riferimento per artisti del calibro di Giorgio de Chirico, Fausto Pirandello, la Scuola Romana, Giacomo Balla e i futuristi e che, con il loro lavoro, hanno contribuito a cambiare il mercato dell’arte nell’Italia del Novecento.

Infatti, quello che emerge nel film, è la storia di una delle gallerie più antiche d’Italia che ripercorre, attraverso con interviste, filmati d’epoca e testimonianze fotografiche, i suoi protagonisti principali. E’ uno spaccato della cultura tra le due guerre, oltre che un preciso tracciato dello stato dell’arte dal primo novecento in poi. Le immagini, curatissime, ci illustrano la Roma di via Margutta, la fervente attività culturale e artistica, il piacere di riscoprire dei valori, e un credo, attraverso la scoperta dall’animo umano, e artistico, dei personaggi che hanno fatto la storia dell’arte moderna. Il racconto di Fabrizio Russo è anche, oltre che un bell’omaggio alla sua famiglia, un incisivo ritratto di chi è riuscito ad avere una visione con il coraggio di perseguire le sue scelte. Nulla è mai così facile, o semplice, come può apparire ma la costanza, la professionalità, la dedizione e la capacità di Fare rete intorno, con gli artisti, i clienti, gli amici nuovi e quelli vecchi che ritornano.
E’ un film che dà energia, e speranza. Perchè non tutto è stato fatto, né nel mondo dell’arte né in quello più ampio culturale. C’è spazio per nuove energie e nuove iniziative. Basta crederci e perseguire con serietà i propri obiettivi.

INFO SUL DOCUFILM
LA CHIUSURA DEL CERCHIO. Centoventi anni di storia della Galleria Russo
di Benedetta Nervi e Irene Pantaleo
direzione scientifica Francesca Romana Morelli
produzione esecutiva Lia Polizzotti
prodotto da Galleria Russo
realizzato da Art Doc Festival
Italia, 2019, 68’, italiano
Il documentario, prodotto dalla Galleria Russo, è stato realizzato da Art Doc Festival per la regia di Benedetta Nervi e Irene Pantaleo e si avvale di contributi ed estratti dell’Istituto Luce e della collaborazione con l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti (Roma), la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico (Roma) e la Fondazione Carlo Levi (Roma).
Il documentario è stato realizzato in occasione della stesura del libro omonimo di Francesca Romana Morelli La chiusura del cerchio di imminente pubblicazione.
La Galleria Russo partecipa ad Artefiera Bologna 2020
Padiglione 18 – Stand B20
Dal 24 al 26 gennaio 2020, dalle ore 11 alle ore 19
Foto in homepage la Sala Cinema del Macro dov’è avvenuta la proiezione del film. Foto MyWhere
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