ROMA- Inaugurato il 17 febbraio e in mostra fino al 21 aprile 2024, il progetto di Manuel Felisi per il Museo Carlo Bilotti con protagonisti gli animali. Un bestiario a grandezza naturale raffigurato su grandi tavole di legno. Il vicino Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia, si pone in dialogo con la mostra. Infatti con il biglietto della mostra, a ingresso gratuito, si ottiene anche l’ingresso al Bioparco!
Roma negli ultimi anni ci sta riservando delle piacevolissime sorprese in quanto alla presentazione di mostre ed eventi culturali che sono degni di una capitale.
E’ per questo che con grande convinzione vi presento la mostra curata da Gabriele Simongini Manuel Felisi 1:1 dell’artista milanese Manuel Felisi.
Da poco inaugurata sarà visibile fino al 21 aprile 2024.
Particolare da non sottovalutare e lo spazio dove è ospitata: il Museo Carlo Bilotti, a Villa Borghese, a mio avviso una delle realtà più significative in merito alla promozione dell’arte contemporanea a Roma.
Per questo mi riservo di fare a breve un’intervista a Roberto Bilotti Ruggì D’Aragona per farci raccontare bene l’affascinante storia della sua famiglia, di cui il Museo custodisce reportage fotografici delle grandi personalità del mondo dell’arte e della cultura del novecento, oltre ad un’esposizione permanente della collezione della Fondazione Bilotti.
Una location non casuale. Infatti la sede museale sorge a poca distanza dal Bioparco, il giardino zoologico più antico d’Italia con cui è nata una collaborazione. Infatti con il biglietto della mostra, a ingresso gratuito, si ottiene anche l’ingresso al Bioparco!
Cerchiamo di approfondire questo legame attraverso le parole del curatore Simongini
Felisi/Noè porta nella grande Arca della pittura l’immagine/memoria di animali la cui esistenza è spesso minacciata dalla nostra folle e pervasiva aggressione ambientale. Sospesi fra apparizione e scomparsa, non di rado trasformati in presenze fantasmatiche, gli animali ci fissano quasi increduli, stagliandosi in scala reale su sfondi che sembrano evocare anche la raffinatezza dell’Art Déco e comunque un tempo che già appartiene alla dimensione del ricordo
Ecco dunque spiegato perché la Fondazione Bioparco di Roma offrirà la possibilità di osservare dal vivo alcuni degli animali ritratti dall’artista per un ulteriore approfondimento sulla natura delle specie.
La mostra si compone di 80 opere a grandezza naturale, come suggerisce il titolo 1:1. L’artista le ha realizzate con la sua tecnica distintiva di pittura ibrida.
Ho chiesto all’artista Manuel Felisi di illustrarmi il concetto della mostra più nel dettaglio e parlarmi della sua tecnica.
Sulle ampie superfici di legno i rulli e le garze, le resine e le campiture irregolari che caratterizzano la mia pittura hanno trovato il terreno fertile per creare un mondo fantastico dove immergere i miei animali
Una tecnica pittorica davvero suggestiva e di grande effetto visivo, come si può vedere dalle immagini.
Quando è nato questo progetto espositivo?
L’idea di questo progetto è sorta durante il lockdown, nel corso del forzato periodo di chiusura. La lunga immobilità mi ha generato delle riflessioni legate ad alcune foto di animali scattate durante un viaggio in Senegal.
Qui si vuole evidenziare anche quanti rischi corrono le specie animali a causa del degrado del loro habitat naturale…
Si, il mio è un tentativo di creare un giardino incantato dove preservare gli animali dal pericolo di estinzione.
Una nuova Arca di Noè
Il rimando evidente è quello con l’Arca biblica, ma non si escludono riferimenti al Bestiario realizzato da Andrea Pazienza e alle creazioni per bambini ideate da Bruno Munari.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. E’ prodotta e organizzata dalla Galleria Russo con il sostegno del Gruppo Banca del Fucino.
In collaborazione con la Fondazione Bioparco di Roma e in media partnership con National Geographic Italia.
Tutte le foto MyWhere©