Phygital Sustainability Expo offre il palcoscenico dei Mercati di Traiano alle collezioni sostenibili

Phygital Sustainability Expo offre il palcoscenico dei Mercati di Traiano alle collezioni sostenibili

ROMA – La luce dorata del tramonto ha fatto da cornice alla scenografica sfilata ai mercati di Traiano esaltando, tra i colori, la convivenza tra ricerca e tecnologia nella moda sostenibile. Qui ogni collezione e capo esposto ha valorizzato l’attenzione dedicata alla sostenibilità da parte del comparto moda.

La Phygital Sustainability Expo ha registrato così un grande successo. La magnificenza dei Mercati di Traiano e la stupefacente vista sui fori ha esaltato la bellezza di ogni capo esposto, mentre i designer e i creatori hanno illustrato la ricerca e la tecnologia che rendono sostenibile ogni collezione. Ogni brand, infatti, seleziona materie prime naturali e non inquinanti e la filiera produttiva è solidale e sostenibile.

Una maratona tutta dedicata alla sostenibilità della moda. Il percorso si districava tra trentaquattro Brand espositori che, con le loro installazioni incastonate nelle botteghe del sito archeologico e lungo la via Beberatica, formavano un continuum fra storia antica e innovazione. La giornata si è aperta con le presentazioni delle start up: Shaharlivne, Spiber Ulysses Aoki, Fairbrics, Air Guru, Fhi Collective, Talia Collective, Sekkei Eco Design, Zilli, ACBC.

Sustainability Zummy
Io con Gloria De Lazzari allo stand Zummy

Magnifica l’atmosfera dei Mercati di Traiano al tramonto che illuminava ed esaltava ancor più i colori ed il design dei capi esposti. Ho incontrato diversi designer e creatori dei brand ecosostenibili facendomi raccontare la loro idea di sostenibilità della moda. E’ assolutamente necessario ed importante dare sostegno alle aziende che vogliono convertirsi alla sostenibilità della moda attraverso il riuso e il riciclo, così come attraverso la sperimentazione di nuovi materiali altamente tecnologici e a basso impatto ambientale.

Le varie aziende hanno descritto nel dettaglio a stampa e ospiti la ricerca e la tecnologia che rendono sostenibile ogni collezione. Ogni brand, infatti, seleziona materie prime naturali e non inquinanti e la filiera produttiva è solidale e sostenibile.

Mi sono soffermata, tra le altre, a parlare con la creatrice di Zummy, ed ecco la nostra chiacchierata partendo ovviamente dalla prima curiosità:

Perchè si chiama Zummy?

Zummy nasce  da un’ispirazione precisa: mettere lo “zoom” sulla Natura, sulla sua bellezza e sull’urgenza di difenderla. Zummy si propone infatti come un nuovo, originale player di moda sostenibile che progetta e realizza abiti e accessori etici, vicini al concetto di “slow fashion”, e al tempo stesso carichi di colore e bellezza.

Phygital Sustainability Expo – Mercati di Traiano

Quando nasce Zummy?

Tutto è successo quando ad Agosto 2019 in diversi angoli del Pianeta gli incendi hanno devastano alcune fra le più importanti aree forestali. Il tutto ha minacciato gli ecosistemi e uccidendo migliaia di animali. Come sai gli scienziati hanno profetizzano il collasso dell’intero Pianeta entro il 2050, quindi abbiamo pensato fosse il momento giusto per reagire.

Sustainability Zummy

Chi sono i fondatori di Zummy?

Siamo io, Gloria De Lazzari  e mia madre Gaia Novello.

Quindi questa linea nasce da un’intuizione: creare un nuovo brand di moda ecosostenibile in cui tutti i prodotti siano rigorosamente green e tutti i fornitori coinvolti dimostrino requisiti tecnici e produttivi in linea con i più sinceri criteri della sostenibilità.

E l’idea creativa da dove proviene?

Siamo rimaste affascinate dai fondali del mare esotico, tra il palpitare di flora e fauna, e dai colori abbaglianti abbiamo tratto questa ispirazione per imprimere texture per abiti e accessori. Così ho deciso di impostare il progetto del nuovo brand su una funzione etica rivolta alla protezione di quell’incantevole ecosistema sottomarino (e naturale, in senso più ampio), purtroppo a rischio di estinzione. Con questa doppia valenza – etica ed estetica nasce Zummy.

Sustainability Zummy

La luce dorata del tramonto ha fatto da cornice alla scenografica sfilata in cui 19 outfit hanno percorso la millenaria via Beberatica.

L’atmosfera è stata resa ancor più magica dalla voce narrante fuori campo dello storico dell’Arte Valerio Vernesi che ha descritto in sintesi, ma con estrema precisione e armonia, come apparivano i Mercati di Traiano al tempo della loro creazione e la millenaria via Beberatica calpestata dai vari modelli che sfilavano dinanzi a noi.

I Mercati di Traiano infatti, costituiscono un esteso complesso di edifici di epoca romana nella città di Roma sulle pendici del colle Quirinale. Il complesso era destinato principalmente a sede delle attività amministrative collegate ai Fori Imperiali e sorse contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale. E’ separato dal Foro per mezzo di una strada basolata e riprende la forma semicircolare dell’esedra del foro traianeo.

Phygital Sustainability Expo: una maratona green ricca di spunti

Qui, con il sottofondo dell’aria sublime – “Vide Cor Meum” composta da Patrick Cassidy – e definita da Warner Music una delle 10 arie più belle di sempre, le modelle e i modelli hanno dato vita alle creazioni di Alter Designs, Bjanko, EmulEos, EsGivien, Eye of Ray, Fusioni Moda, Lungomare Studio, Ma Vie Collection, Made in Carcere, Muusa, Opera Campi, Par.co Denim, Pia Lauri Capri, Silence Please, Simone Tessadori, Soul Daze Collection, Vernisse, Vienso e Zummy; mentre gli ospiti hanno potuto capire nel dettaglio l’apporto che ciascun capo da alla salvaguardia del pianeta. La direzione artistica è stata affidata a Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona.

Un altro brand che mi ha colpito al Phygital Sustainability Expo è stato decisamente Bjanko costituito da il Tyvek® un tessuto in polietilene lavorato in fibre ad alta densità, il che lo rende riciclabile in modo meccanico per poter essere riutilizzato.

Bjanko Sustainability

 

Grande attenzione al Phygital Sustainability Expo va giustamente rivolta al brand Made in Carcere con i manufatti che nascono dall’utilizzo di materiali e tessuti esclusivamente di scarto, provenienti da aziende italiane mosse a promuovere un nuovo benessere sociale e un mondo pieno di speranza e particolarmente sensibili alle tematiche sociali e ambientali.

Sustainability Valeria Mangani
Valeria Mangani
L’evento Phygital Sustainability Expo si è svolto con il sostegno della Regione Lazio e gode dei patrocini di ASVIS- Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero della Cultura, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ENEA, del Comune di Roma, dell’Università Tor Vergata, dell’Associazione Tessile e Salute, dell’International Alliance of Women e dell’Ambasciata Americana in Italia. La realizzazione di questo importante progetto è stata reso possibile anche grazie alle partnership con:
CNA Federmoda, Enel X, ICE, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ferrovie dello Stato. Mentre i social hanno avuto la partnership con Igers Italia e Igers Roma.
La SFIS – Sustainable Fashion Innovation Society è un’Associazione senza scopo di lucro, che supporta le aziende italiane della moda e del design nella trasformazione della loro filiera al Green, introducendo uno o più elementi per l’innovazione sostenibile di tale segmento.
Ai Mercati di Traiano la parola chiave è Sustainability
I principi alla base di ogni attività dell’Associazione sono la valorizzazione della moda e del Made in Italy,  la promozione della sostenibilità̀ del processo produttivo,  l’innovazione della filiera produttiva, il conseguimento di un’economia circolare, la divulgazione dei temi volti a sensibilizzare gli utenti sull’importanza del rispetto per il pianeta e dei mari e svolgere una serie di attività il cui fine è  aumentare la consapevolezza dei consumatori sull’importanza di un acquisto responsabile. La SFIS organizza ogni anno la Phygital Sustainability Expo, primo evento al mondo dedicato alla transizione ecologica del sistema moda & design attraverso l’innovazione tecnologica. L’Associazione è presieduta da Valeria Mangani, esperta di Moda e di Ecologia, scrittrice di numerosi best-sellers sulla relazione tra Ambiente e Salute, docente di tecnologia dei tessuti alla Facoltà di Medicina del Lavoro, presso l’Università La Sapienza, opera attivamente nelle istituzioni italiane ed estere e nella moda con attività legate alla promozione, all’internazionalizzazione e alla divulgazione di tematiche sociali e ambientali; inoltre vanta un comitato tecnico d’eccellenza di cui fanno parte professionisti, esperti e ricercatori.

Phygital Sustainability Expo

Crediti foto MyWhere 

Fabiola Cinque

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