John Malkovich, tanti auguri all’artista del cinema, del teatro e della moda.

John Malkovich, tanti auguri all’artista del cinema, del teatro e della moda.

ACCADDE OGGI – L’attore, regista e stilista compie oggi, 9 Dicembre 2021, 68 anni. Un uomo sempre pronto a nuove avventure artistiche, elegante, che ama il fascino medievale dell’Italia. Uno sguardo magnetico che strega lo spettatore, una qualità della recitazione inconfondibile che lo rende unico in mezzo a tanti altri.

John Malkovich è nato a Christopher, una città dell’Illinois. Suo padre era un editore di origini croate e sua madre era una giornalista che si occupava principalmente di ambientalismo. Famiglia atea, nella quale è sempre regnato il rispetto per il diverso e le disuguaglianze.

John da bambino soffriva di obesità e questo ha creato in lui tantissime insicurezze durante l’infanzia. Negli anni del liceo si trasforma fisicamente, dimostrando di avere una grandissima forza di volontà. Perde drasticamente i chili di troppo ed entra addirittura nella squadra scolastica di football americano. In quel periodo nasce il Malkovich che tutti conosciamo.

JOHN MALKOVICH: DALLO SPORT, ALLA MUSICA, FINO AL TEATRO

John Malkovich. Foto da Rolling Stone.

Jhon Malkovich gioca nel ruolo di ricevitore con discreti risultati e questo fa crescere la sua autostima. In poco tempo passa da essere il ciccione del gruppo, allo sportivo vincente. Nello stesso momento inizia a coltivare l’amore per la musica: suona la tuba e la chitarra.

Suona in vari locali per alzare qualche soldo e si rende conto di non avere paura del pubblico. Il passo verso il palcoscenico teatrale è breve: frequenta il primo corso di recitazione all’Università Statale dell’Illinois. Dopo la laurea e le prime esperienze in teatri di periferia, si traferisce a Chicago dove fonda una propria compagnia teatrale dal nome Steppenwof Theater Company.

Siamo alla fine degli anni Settanta, Malkovich è ancora un perfetto sconosciuto e quindi anche a livello economico è quasi sempre al verde. Per questo motivo la sua compagnia teatrale è composta da soli sei attori. Si ritrovano per provare nel sotterraneo di una chiesa, in una sorta di cantina piena di vecchie panche e paramenti liturgici consunti.

Nonostante questo umile inizio, la compagnia teatrale mette in scena circa cinquanta spettacoli e viene conosciuta a livello nazionale. Malkovich nel 1983 si trasferisce a New York ed inizia la sua carriera da solista.

Nel 1984 debutta a Broadway accanto a Dustin Hoffman in Morte di un commesso viaggiatore. Lo spettacolo ha un grande successo ed il giovane Malkovich sale alla ribalta per le sue doti interpretative.

JOHN MALKOVICH: DALLO SCANTINATO DI UNA CHIESA ALLA PRIMA CANDIDATURA ALL’OSCAR

John Malkovich. Foto da Rolling Stone.

Il teatro lancia Malkovich verso una luminosa carriera. Inizia con alcuni film per la televisione che riscuotono successo e nel giro di pochi mesi ha la sua prima grande occasione al cinema.

Il suo debutto sul grande schermo avviene in Le stagioni del cuore di Robert Benton. È una prima apparizione fortunata e convincente, con la quale riceve una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista.

La gavetta iniziata nello scantinato della Chiesa ha dato i suoi frutti. Da quella prima nomination prende il via una carriera eccezionale che lo vedrà protagonista in molte pellicole di assoluto valore. Riceverà una seconda candidatura all’Oscar per il film Nel centro del mirino. Ad oggi non ha ancora alzato la statuetta ma è molto apprezzato da colleghi e critica.

JOHN MALKOVICH: DECISO NELLA VITA COME AL CINEMA

John Malkovich. Foto da Rolling Stone.

Ha sempre gestito la vita privata con coraggio, senza nascondere mai le proprie emozioni. Ha lasciato la prima moglie Glenne Headly dichiarando il proprio amore per la collega Michelle Pfeiffer conosciuta sul set di Le relazioni pericolose.

Anche questo secondo amore è stato breve, ma vissuto con moltissimo entusiasmo e trasporto. In seguito, Malkovich sposa Nicoletta Peyran, studiosa di culture orientali conosciuta durante le riprese di Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci. Dalla donna ha avuto due figli: Amandine e Loewy.

Gestisce anche i rapporti di amicizia e lavorativi in modo schietto, come è abituato a fare per le questioni d’amore. È rimasto molto amico di Leonardo Di Caprio con il quale ha girato La maschera di ferro e nel quale Malkovich interpreta il moschettiere Athos.

Pare invece che abbia chiuso cordialmente i rapporti con il regista Raul Ruiz dopo aver terminato le riprese del film Il tempo ritrovato. I due sembra abbiano avuto nette divergenze sul copione di questa pellicola francese di scarso successo al botteghino.

È un uomo deciso che non ha paura di voltare pagina quando sente sia arrivato il momento.

“Non ho mai finto, nemmeno quando ero un perfetto sconosciuto”.

Ha risposto così ha chi gli ha fatto una domanda sul coraggio d’essere originale. Leggendo di lui è facile credere che non abbia mai addolcito il suo modo di relazionarsi per accaparrarsi una parte.

ROUNDERS – IL GIOCATORE

John Malkovich. Foto da Rolling Stone.

Volendo scegliere un film in particolare di cui parlare, abbiamo veramente l’imbarazzo della scelta. Citiamo Rounders perché Malkovich mostra tutto il suo cinismo e la sua naturale trasformazione nei lunghi primo piano girati dal regista John Dahl.

Recita al fianco di Matt Damon, Edward Norton e John Turturro. Un cast stellare per un film che parla del poker, del gioco d’azzardo, di un mondo sommerso fatto di debiti, usura, minacce, sconfitta e risalita. John Malkovich interpreta Teddy KGB, un russo emigrato in America che gestisce una bisca clandestina malfrequentata.

È un uomo senza scrupoli, un giocatore di grandissimo talento che adora spennare chi osa sfidarlo. Ci piace parlare di lui in questa veste perché, il suo personaggio, gli ha offerto la possibilità di mettere in mostra le sue grandi qualità. Nell’arco della vicenda si trasforma come un camaleonte. Teddy KGB è viscido, disonesto, calmo, prepotente, vincente ma poi si trasforma in perdente, ricattabile, irascibile.

Durante tutto il film non lo si vede mai in piedi, è sempre seduto a quel tavolo da gioco in penombra. È illuminato soltanto da una lampadina tenue sopra la sua testa, ma quelle inquadrature a mezzobusto sono sufficienti per mostrare la sua grandezza interpretativa.

Diventa esattamente quel personaggio, un serafico pokerista che mangia biscotti mentre scruta gli avversari. Usa le mani come un professionista, gestisce il mazzo con abilità. Teddy KGB sembra scritto per lui, per un attore che usa la mimica facciale come pochi altri.

L’INGRESSO NELLA MODA E LA CITTA’ DI PRATO

John Malkovich. Foto da sentieriselvaggi.it

John Malkovich adora l’Italia ed in particolar modo la Toscana dove ha comprato casa e dove è solito trascorrere vari mesi all’anno. Adora la moda italiana e questo lo ha portato a stringere amicizie nella città di Prato.

Il capoluogo famoso in tutto il mondo per i suoi tessuti ha rapito il cuore di John Malkovich. Adora le dimensioni del centro storico, più a misura d’uomo rispetto alla vicina Firenze. È rimasto colpito dal Castello Dell’Imperatore e dalle mura in pietra alberese. Qualcuno in città lo vede passeggiare con calzoncini scozzese al polpaccio, calzini e scarpe da ginnastica polverose e nessuno lo disturba.

L’attore ha dichiarato che i pratesi lo riconoscono, ma non lo fermano per strada e questo lo fa star bene, si sente libero di essere solo un tizio che passeggia.

“Adoro il suono delle campane del Duomo, l’atmosfera quieta, l’educazione delle persone, il pane del forno sotto casa”.

Si è lanciato nella moda insieme allo stilista locale Riccardo Rami ed ha aperto la boutique OpificioJm dedicata interamente all’abbigliamento da uomo. Lo showroom si trova in Piazza San Marco ed i pezzi forti della collezione sono cappotti con le pieghe in fondo, giacche tra il militare e lo chic, pantaloni molto larghi: tutto ovviamente confezionato con tessuti pregiati pratesi.

Una linea elegante ed essenziale adatta a uomini di qualsiasi età. Poche stravaganze, abiti adatti ad una giornata lavorativa o ad una serata in platea.

Conosce anche il pratese più famoso al mondo, quel Roberto Benigni di Vergaio (frazione di Prato).

“L’ho incontrato una prima volta in Marocco, per caso. Eravamo nello stesso albergo a Casablanca. Una seconda volta a Roma ed abbiamo parlato un po’ di più. È un genio!”.

Buon compleanno John!!

 

Francesco Danti

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