Italia Geniale. Breve viaggio di curiosità nella maestosa Capitale

Italia Geniale. Breve viaggio di curiosità nella maestosa Capitale

ROMA – Ho colto l’occasione di visitare questa magnifica mostra Italia Geniale dedicata al design industriale italiano, reduce dall’Expo 2020 di Dubai e visibile a Palazzo Piacentini fino al 13 marzo, per godermi le bellezze di questa città. Passeggiate lente a naso in su guidati dalla curiosità. Basta guardarla questa città con occhi diversi per scoprire visioni inedite.

Adesso che i grandi viaggi intercontinentali, le mete complesse in aree impervie e difficilmente arrivabili, ma anche solo gli spostamenti in aereo, non sono così frequentati, ci permettiamo di consigliare ai nostri lettori di viaggiare in Italia, un’Italia Geniale, e poi anche nella propria città, nei paesi, nelle località in cui abitiamo. Prima di tutto perché il nostro Bel Paese è ricchissimo di bellezza e di storia e di natura evidente e nascosta, poi si mangia benissimo ovunque, e soprattutto si capisce la lingua. Basta avere un po’ di tempo e molta curiosità: vi assicuro il vero divertimento e una soddisfazione di grande sostanza per l’anima.

Vi vorrei dare un esempio di breve viaggio di curiosità. Seguitemi, se vi va.

Italia Geniale
Studio Ministro

Escludendo Venezia, che non può partecipare perché sbaraglierebbe tutti, io ritengo che la città più bella del mondo sia Roma. E tutte le volte che ci vado me lo dimostra in modo lampante. Recentemente e assolutamente senza volere, la mia attenzione si è posata su un piccolo lembo del centro di Roma che va da piazza Barberini alle prime decine di metri di via Veneto, lato destro salendo, che, riflettendoci dopo, mi è apparsa come un’esemplare pagina di storia dell’architettura moderna.

A SPASSO PER ROMA, LA PIU’ INCANTEVOLE DELLE CITTA’

Salone degli Arazzi

All’imbocco di via Vittorio Veneto è stata collocata una magnifica fontana in pietra a forma di gigantesca conchiglia aperta come la culla di Venere di botticelliana memoria. La fontana delle Api, stemma Barberini, è opera fantastica del genio barocco e poliedrico di Gianlorenzo Bernini. Purtroppo quella che vediamo ora è una riduttiva ricostruzione dell’originale che nel 1865 venne smontato perché dov’era impicciava il traffico della nuova capitale d’Italia, e poi venne ricostruita mutilandola nel 1915 a pezzi e bocconi dove è ora.

Palazzo Piacentini esterno

Eppure anche così com’è e dov’è mantiene intatta la sua forza e il suo sorprendente carattere. Mi ha ricordato le gigantesche sculture pop americane di Oldenburg che ingigantisce a dismisura oggetti quotidiani di uso comune come ago e filo, spina elettrica, bustina di fiammiferi, molletta da bucato, e ne fa veri monumenti urbani che mette al centro dei grandi piazze.

ROMA made in Italy

Proprio sull’angolo tra via Veneto e via di san Basilio c’è un palazzo in sobrio stile barbarico del 1927, opera di Gino Coppedè, straordinario architetto fiorentino che seppe far esplodere in pieno periodo umbertino e liberty il suo particolare gusto eclettico rivisitando, spesso ingigantendoli, quei caratteri gotici, quattrocenteschi, manieristi che erano le fondamenta della cultura della sua epoca. Anche in questo palazzo Coppedè ha creato un fantastico assemblaggio: un possente portone neo cinquecentesco si apre in un alto basamento di macigni alla rustica al di sopra del quale si affacciano un solido balcone e tante grandi finestre col timpano e con serliane, e molte decorazioni fatte da mascheroni grotteschi e da teste di belve digrignanti.

Palazzo Piacentini Atrio principale

Ma la caratteristica del palazzo sono i tanti aforismi latini scolpiti sulle facciate, e inventati da Alfredo Panzini. La chiamano ‘casa parlante’ perché regala consigli e massime di saggezza ai passanti come Dove sono i pegni dell’amore, ivi è la casa, Lì mi affatico, qui mi riposo, Roma è lenta perché è eterna, Tempera i tempi con il tempo, Si deve alla casa la massima reverenza, La moglie obbediente governa il marito e via dicendo.

ROMA made in Italy

La seicentesca Chiesa dei Cappuccini si erge proprio al fianco del Palazzo Coppedè. Qui voglio segnalare tra le tante solo due opere capolavoro: Il Cristo deriso di Gherardo delle notti, pittore dell’epoca e dello stile di Caravaggio, e San Michele Arcangelo che vince il demonio di Guido Reni. Una visita particolarissima sarà quella alla cripta, il cimitero, quattro stanzoni sotterranei decorati con ossa di innumerevoli frati, circa 4000. Le composizioni realizzate con varie ossa del corpo, tibie, femori, rotule, peroni, metacarpi, falangi e così via, formano rosoni, lesene, stelle, fiori, festoni e persino lampadari. Il severo monito che accoglie il visitatore non può che essere: Quello che voi siete noi eravamo – Quello che noi siamo voi sarete.

mostra Italia Geniale

Saliamo ancora un po’ la china ed ecco la sorpresa che vale il viaggio. Sull’ampia curva appare la possente sagoma di una moderna rocca. Pare che il lato sia ricurvo perché poggia le sua fondamenta su un’antica arena romana. L’aspetto fortificato è dato anche dai colori delle mura: su un parato murario fatto da blocchi di tufo verde spiccano i marcapiani, le cornici delle finestre e il basamento a scarpata tutti in travertino.

Italia Geniale

Il monumentale ingresso, verticalissimo, è un grande portale con stipiti in travertino. E proprio come un’antica cattedrale c’è un alto portone con le ante di bronzo composte da otto formelle a bassorilievi raffiguranti le varie attività dei lavoratori italiani: le Arti liberali, le Arti plastiche e liriche, il Commercio, la Banca, i Trasporti di mare, e quelli aerei e terrestri, l’Agricoltura, l’Industria. Ecco l’indizio per capire che cosa è questo palazzo. Non può che essere un Ministero legato al lavoro, di stile littorio.

Italia Geniale

Infatti inaugurato nel 1932 venne concepito da Marcello Piacentini, il principe degli architetti dell’epoca e dal giovane bolognese Giuseppe Vaccaro, il fascistissimo Ministero delle Corporazioni, e dal 2006 Ministero dello Sviluppo Economico, MISE. Il palazzo è stato progettato in ogni suo dettaglio secondo una visione moderna, unitaria e con un legame inscindibile con la missione istituzionale, esaltandone la monumentalità architettonica, semplice ed austera, simbolo dell’autorità e dell’identità pubblica legata al riconoscimento delle principali attività economiche.

Italia Geniale  Fu uno dei primi edifici pubblici ad essere dotato dei più moderni impianti: ascensori con cristalli infrangibili, tapparelle avvolgibili, riscaldamento centralizzato, ventilazione, posta pneumatica, servizi igienici e telefoni, pavimenti di linoleum. Possiamo assimilare le Corporazioni fasciste ai Sindacati di lavoratori uniti dalla stessa professione e mestiere e di conseguenza dall’interesse comune: il Palazzo del Ministero delle Corporazioni incarna ed esprime i valori e i prodotti del grande antico ma continuamente aggiornato artigianato della lunga e composita tradizione italiana.

Italia Geniale

Materiali e tecniche strumenti dell’ideazione creatrice artistica sono presenti con pezzi capolavoro: la gigantesca vetrata, gli enormi arazzi da parata, le formelle bronzee e i bassorilievi marmorei, la decorazione in ceramica invetriata, i finissimi ricami di Burano, fino alla boiserie e agli arredi in legno dei famosi ebanisti milanesi Quarti.

DALLE BELLEZZE DELLA CAPITALE ALLA MOSTRA ITALIA GENIALE

Italia Geniale

Appena varcato l’altissimo ingresso eccoci all’interno di un maestoso atrio da tempio iniziatico. Un’unica navata rivestita dei marmi più ricercati come il serpentino verde del pavimento, il porfido dello scalone e il travertino che fodera le pareti montato come una carta da parati a decori geometrici. Non c’è alcun dubbio, qui c’è quel tanto di antichità imperiale congiunta ad una visione moderna dettata dal funzionalismo essenziale che usa l’alluminio per il corrimano e le porte metalliche. Nell’abside (continuando il raffronto con le cattedrali) un capolavoro di Mario Sironi: il trittico La carta del Lavoro, vetrata veramente sui generis perché è cupa, drammaticamente nera, esplicitamente opposta all’essenza del vetro. L’antica tecnica medievale della vetrata rinasce per esprimere un contenuto iconografico moderno, i vari lavori dell’uomo, che forgia e piega la materia con la sua forza creatrice.

Italia Geniale

Oltre l’ingresso il Palazzo Piacentini occupa tutto il rettilineo di via Molise fino a via di San Basilio, mantenendo il suo aspetto di severo fortilizio. Una sola acuta stonatura però sono gli innumerevoli, eterogenei ed orribili motori per l’aria condizionata appesi fuori dalla finestre in travertino: il pensiero corre subito alle assolate città del Maghreb e del Levante. Possibile che tanti geniali designer non abbiano ancora inventato un bel modo per quegli orridi scatoloni?

Italia Geniale

Segnaliamo la mostra Italia Geniale dedicata al design industriale italiano, reduce dall’Expo 2020 di Dubai e visibile a Palazzo Piacentini fino al 13 marzo. E’ noto e riconosciuto quanto geniale sia il design italiano: da sempre in Italia la creatività stimola e si combina con i processi industriali più avanzati creando prodotti innovativi e belli. Il design infatti è quell’arte sottile capace di coniugare la bellezza e la funzionalità realizzando oggetti straordinari, e generando lavoro e ricchezza, che rappresenta un cardine del nostro stile di vita. Italia Geniale è una veloce carrellata esemplificativa dagli Anni Trenta ad oggi di alcuni dei più iconici oggetti del design italiano, che sono stati capaci di influire sulla nostra vita quotidiana e di quelli oggi più all’avanguardia tecnologica.

 

Tutte le foto sono della mostra Italia Geniale dedicata al design industriale italiano, in gentile concessione dell’ufficio stampa

Silvia Camerini Maj
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