Vedremo i Film Italiani a Cannes 2023 tra la Palma d’oro e gli altri riconoscimenti?

Vedremo i Film Italiani a Cannes 2023 tra la Palma d’oro e gli altri riconoscimenti?

CANNES – Mancano poche ore ormai e sapremo chi ha vinto la Palma d’oro e gli altri riconoscimenti alla 76 edizione del Festival di Cannes 2023. Nel frattempo è stato presentato l’ultimo dei tre film italiani in concorso “La Chimera” di Alice Rohrwacher.

I film italiani a Cannes 2023 sono tre (di cui vi avevamo parlato quasi un mese fa), non accadeva dal 2015, che potrebbero regalare al nostro paese un nuovo riconoscimento. Gli altri due sono “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti, già uscito nelle sale italiane  e “Rapito “ di Marco Bellocchio presentati nei giorni scorsi. 

Film italiani a Cannes 2023: Rapito di Marco Bellocchio

Il film di Bellocchio, Palma d’oro alla carriera nel 2022, ha raccolto un grande consenso, oltre 10 minuti di applausi al termine della proiezione ufficiale. L’opera si basa su un fatto storico su cui anche Steven Spielberg aveva pensato di girare un film. E’ il caso del piccolo Edgardo Mortara, 6 anni, sottratto con la forza nel 1858 da Pio IX alla sua famiglia di origine ebrea, perché potesse ricevere un’educazione cattolica. Edgardo è stato infatti segretamente battezzato da una domestica quando aveva sei mesi, in quanto ritenuto in punto di morte.

Un frame del film Rapito di Marco Bellocchio

La legge papale prevede che in questi casi al bambino venga impartita un’educazione cattolica. Il film racconta la disperazione dei genitori del piccolo che tentano in tutti i modi, inutilmente, di riavere il figlio dal Papa, nonostante il sostegno dell’opinione pubblica e della comunità ebraica internazionale. E’ interpretato da Filippo Timi e Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala che interpreta Edgardo Mortara da bambino e Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo). Bellocchio ha privilegiato soprattutto l’aspetto umano della vicenda,  evitando implicazioni politiche o ideologiche. Ne è venuto fuori un film potente, convincente e intenso che ha entusiasmato il pubblico di Cannes. 

Nanni Moretti il Sol dell’Avvenire

Un’accoglienza mista invece per il secondo film italiano in concorso, “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti regista molto amato in Francia, ultimo italiano a vincere la Palma D’oro nel 2001 con “La stanza del figlio”. Moretti ha deliziato fotografi e pubblico durante la première ballando e ruotando sulle note di «Voglio vederti danzare» di Franco Battiato insieme al cast del film tra cui Margherita Buy e Barbora Bobulova. Nella pellicola si racconta la storia di Giovanni che sta girando un film su una sezione del Partito Comunista a Roma.

Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti

E’ il 1956: l’Unione Sovietica invade l’Ungheria, evento che mette in crisi le convinzioni dei militanti e del protagonista che vede sgretolarsi anche la sua vita privata. La moglie, interpretata da Margherita Buy, produttrice di tutti i suoi film, decide di lasciarlo. Il film ha convinto la critica francese che gli ha dedicato un lungo applauso ma meno quella anglosassone. Peter Bradshaw del Guardian, che aveva esaltato il giorno prima Bellocchio con cinque stellette, ne ha assegnata una sola al film di Moretti, giudicandolo addirittura “Incredibilmente orrendo: confuso, mediocre e metatestuale.” 

La Chimera di Alice Rohrwacher

Terzo e ultimo film italiano ad essere presentato è stato “ La Chimera” di Alice Rohrwacher che uscirà in autunno. Interpretato da Josh O’Connor, Alba Rorhwacher e Isabella Rossellini, è ambientato nel mondo dei tombaroli. Protagonista un archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti. La Rohrwacher che ha vinto il Grand prix speciale della giuria nel 2014 per «Le meraviglie» e il premio per la miglior sceneggiatura nel 2018 con «Lazzaro Felice», è molto legata al Festival: “Mi ha visto crescere e mi ha dato la libertà di continuare a cercare, a sperimentare”, le sue parole.

Un fram del film La Chimera di

Il titolo del film, ambientato negli anni ’80, nasce dall’idea che ognuno di noi ha una propria chimera, qualcosa che vogliamo raggiungere ma non riusciamo mai a trovare. Per un gruppo di tombaroli è il sogno di un facile guadagno. Per Arthur invece  assume l’aspetto della donna che ha perduto. Una storia dunque pervasa da una  struggente malinconia, sospesa tra vita, morte e antichità violate. 

Tre film italiani dunque profondamente diversi. Staremo a vedere, alla fine cosa deciderà la giuria , presentata alla stampa dal direttore del Festival come «inattesa e sorprendente»… 

Alex D'Alessandro
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