Spina 100, in mostra a Comacchio i reperti di Atene nel centenario dalla scoperta della città etrusca di Spina

Spina 100, in mostra a Comacchio i reperti di Atene nel centenario dalla scoperta della città etrusca di Spina

FERRARA – Un bellissimo appuntamento con la storia ci accoglie a Comacchio grazie alla mostra Spina 100. Dal mito alla scoperta presso lo storico Palazzo Bellini. Si tratta di una mostra archeologica che si inserisce all’interno delle celebrazioni nazionali organizzate in occasione del centenario dalla scoperta della città etrusca di Spina (1922-2022). Lo splendore del percorso espositivo si intuisce già dall’esterno, osservando Palazzo Bellini, situato lungo il canale che lo divide dall’ex Ospedale degli Infermi, ora sede del Museo del Delta Antico. Abbiamo visitato la mostra e ve la raccontiamo qui.

palazzo bellini a comacchio
Palazzo Bellini a Comacchio ospita la mostra Spina 100.

Il visitatore viene subito accompagnato alla scoperta dell’antica città etrusca e del suo tesoro. L’antica città di Spina, ora il settimo dei lidi ferraresi fu fondata dagli Etruschi sulla sponda destra dell’Eridano, l’antico corso del Po, attorno alla metà del VI secolo a.C.. Essa divenne il porto privilegiato di Atene nel nord Adriatico, assumendo il controllo dei traffici verso l’intera valle Pianura Padana. Sul finire del IV secolo a.C. la città iniziò il suo declino e l’insediamento etrusco cadde nell’oblio della storia. I continui mutamenti del territorio trasformarono il paesaggio deltizio e dell’antica città si persero le tracce.

Spina 100
Con l’inizio delle bonifiche del territorio vallivo comacchiese, nel 1922, in Valle Trebba, si scoprì la prima tomba della necropoli. Prese così avvio l’epopea archeologica che portò alla scoperta di oltre quattromila tombe e che culminò con il ritrovamento dell’abitato di Spina nel 1956, ad oggi ancora indagato.

I reperti sono numerosissimi e tutti da osservare con meraviglia, soprattutto i magnifici vasi della Grecia antica. La mostra è visitabile fino al 16 ottobre 2022.

reperti mostra Spina 100
Alcuni dei reperti in mostra.

Per completare la visita vi consigliamo di andare a vedere anche il Museo del Delta antico, che si trova di fronte e che contiene anch’esso un bel pezzo di storia. Situato nell’ex Ospedale degli Infermi, il museo illustra l’evoluzione del territorio e degli insediamenti umani che hanno caratterizzato la storia dell’antico delta del Po.

Anche qui sono esposti numerosi reperti dell’antica città di Spina. Le sezioni dedicate alla città etrusca di Spina contengono infatti gli oggetti provenienti dall’abitato e i ricchi corredi delle tombe, al mondo romano, alla nascita di Comacchio nell’alto medioevo come emporio commerciale e sede vescovile. Nel museo è stato trasferito, con un nuovo suggestivo allestimento, il prezioso carico della nave romana di Comacchio, un’autentica Pompei del mare che è uno spaccato del mondo globalizzato dell’impero romano.

ancora nave romana
L’ancora della nave romana di Comacchio presente al Museo del Delta Antico. Foto: Marta Cardini

Vi è esposto inoltre un ricco patrimonio di beni archeologici provenienti dal territorio, dalle prime testimonianze di epoca protostorica sino al medioevo. Attraverso l’esposizione di quasi duemila reperti e grazie a suggestive ricostruzioni, agili apparati di guida e con momenti di interazione e coinvolgimento del pubblico, il museo narra la storia dell’antica foce del Po che, con i numerosi canali navigabili e le vie di terra, è stata nei secoli un importante snodo di commerci e di civiltà che collegava il mondo Mediterraneo e l’Europa continentale.

carico nave romana
Il carico della nave romana di Comacchio presente al Museo del Delta antico.

Il Museo del Delta Antico trova spazio nell’imponente architettura neoclassica del Settecentesco Ospedale degli Infermi (1771/1784), realizzata da Antonio Foschini e Gaetano Genta. Esso costituisce uno degli edifici più significativi e monumentali del suggestivo centro storico di Comacchio. L’Ospedale degli Infermi fu inaugurato da un decreto di Eugenio Napoleone, vicerè d’Italia, il 15 maggio 1811 e la struttura rimase in attività sino alla fine degli anni ’70 del secolo scorso.

L’imponente costruzione si erge, oggi come allora, sulle basse case che costituiscono il tessuto urbano prevalente della città di Comacchio. La facciata, volutamente aulica, è composta da un pronao con quattro grandiose colonne che reggono un frontone triangolare e da due corpi laterali, l’uno destinato all’oratorio e l’altro alla farmacia. Due campanili a vela si innalzano ai lati del frontone, come proseguimento ideale delle lesene che segnano il confine con le ali laterali. I materiali giocano sul contrasto tra il rosso del mattone, il bianco luminoso della Pietra d’Istria e i bianchi caldi delle parti ad intonaco.

interno ospedale infermi
L’interno dell’Ospedale degli Infermi ora sede del Museo del Delta Antico.

Tutte le foto sono di Marta Cardini per MyWhere

Marta Cardini

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