BOLOGNA – Per la prima volta in questa città, dal 23 settembre 2022 al 19 marzo 2023, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana. Nella mostra I pittori di Pompei potremo ammirare le decorazioni parietali provenienti dalle celebri domus note proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute.
Nel 79 d.C. in Campania, vicino a Napoli, le località di Pompei, Herculaneum e Stabia furono letteralmente sepolte dal Vesuvio. Un vulcano ancora considerato attivo, che le ricoprì con almeno 10 metri di materiali eruttivi (pomici lapilli, colata di lava, flussi piroclastici).
Certamente fu un evento apocalittico che non annovera precedenti analoghi accaduti in Italia. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dal lavoro degli Archeologi, che con pazienza e spirito di sacrificio, dal XVIII secolo stanno riportando alla luce, poco alla volta, le opere artistiche della civiltà romana del primo secolo d.C che la furia del vulcano non ha polverizzato. Sono trascorsi 1946 anni da quando accadde questa terribile tragedia e oggi al Museo Civico Archeologico di Bologna, grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico di Napoli, possiamo vedere alcuni esempi decorativi facenti parte della collezione degli affreschi e degli oggetti (oltre 100) che furono sepolti dalla grande eruzione del 79 d.C. Oggi, questi reperti in mostra a Bologna, ci offrono la possibilità di ammirare la personalità artistica dei “pictores”, pittori che operarono in modo anonimo nelle case di Pompei, di Herculaneum e di Stabia.

Per la prima volta un’esposizione a Bologna
A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fanno Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

La mostra proporrà infine la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasonee, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte e di messaggi da trasmettere tra i pictores e i loro committenti.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, di Ercolano e dell’area vesuviana per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato – splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni – restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe.
Grazie alla collaborazione tra il Servizio Educativo del Museo Civico Archeologico di Bologna e ASTER Srl – Archeologia Storia e Territorio – è disponibile una ricca offerta di attività didattico-educative per le scuole di ogni ordine e grado e per il pubblico adulto.

Per approfondimenti su POMPEI qui i nostri numerosi articoli
INFO MOSTRA: I pittori di Pompei
Periodo di apertura:
23 settembre 2022 al 19 marzo 2023
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio, 2, 40124 Bologna
Foto in homepage: Didone – Pompei, VI, 9, 2 Casa di Meleagro, atrio 2, parete nord, sezione centrale, dipinto – MANN, inv. 8898 – Affresco, 108 x 128 cm – I secolo d.C. – IV stile
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