NAPOLI – Ho intervistato Tommaso Ottieri autore della mostra La mano tua, Divo Januario dicatum a cura di Gallerie Riunite. Sono gli ultimi giorni per visitare al Museo del Tesoro di San Gennaro questa inedita esposizione che riflette, attraverso le sue tele, l’oro dei preziosi. Qui vi racconto dell’incontro con l’artista e dei suoi progetti futuri.
Tommaso Ottieri porta la sua visione di artista contemporaneo all’interno di una sede inedita. La mostra terminerà il 15 marzo. Nelle sue tele vibranti di colore propone nuove esperienze di fruizione sollecitando nuove percezioni delle preziose opere custodite al Tesoro di San Gennaro.
In quanto napoletana ci tengo a raccontare qualche informazione riguardo al Tesoro di San Gennaro. Innanzi tutto, il Tesoro di San Gennaro è la raccolta di preziosi più ricca al mondo! Vi starete chiedendo se supera anche il valore dei gioielli della corona d’Inghilterra. Ebbene sì! Approfittate di questa mostra per visitare il Museo del Tesoro, nel centro storico di Napoli accanto al Duomo.

Avevo avuto l’opportunità di conoscere Tommaso Ottieri circa una decina di anni fa alla mostra Artribù. Ne rimasi molto colpita e negli anni ho avuto la possibilità di ammirare i suoi lavori esposti in diverse gallerie, senza però rincontrarlo personalmente. Questa mostra è stata una splendida occasione per dialogare con lui.
La Mostra al Museo del Tesoro di San Gennaro
Nelle prime sale del museo, le opere dedicate ai Santi della devozione partenopea (San Gennaro, Santa Lucia e San Sebastiano) trovano collocazione su strutture leggere che lasciano ai visitatori lo stupore dei magnifici spazi della sacrestia, mostrando figure in parte già note dall’iconografia tradizionale, ma che si rivelano al pubblico più nuove e più vive attraverso i codici dell’arte contemporanea.

Il percorso della mostra prosegue con le scene di interni di chiese partenopee: alle opere in omaggio al Duomo di Napoli e alla Cappella di San Gennaro, si aggiungono le rappresentazioni delle chiese di Santa Patrizia, SS. Cosma e Damiano, San Giuseppe dei Ruffi ed il Gesù nuovo. Con la loro cosmogonia barocca e la luce plasmata di ori ed incensi, i quadri di Ottieri dialogano con quanto di consueto incanta i visitatori nel percorso espositivo del Tesoro.

L’intero corpo dei lavori è pensato dall’artista per rappresentare un ciclo in sé compiuto ed integralmente rivolto al confronto rispettoso con gli splendidi capolavori raccolti nel museo. Entrando nelle sue sale, tra tutta la magnificenza delle opere, la luce delle pietre e dei metalli preziosi, si sente un senso di incantamento e si è coinvolti dalla forza di un profondo sentimento sacro. Suggestioni che hanno ispirato fortemente la sensibilità di Tommaso Ottieri che, con il suo lavoro, continua a raccontare oggi la lunga storia di devozione, mai interrotta, tra il popolo napoletano tutto e il suo Santo.
La mia intervista a Tommaso Ottieri


Quale è stata l’idea che ha unito la tua creatività con San Gennaro?
La devozione popolare. Il valore enorme che ha il tesoro custodito dalla Deputazione non è solo artistico e venale (pur avendo riconosciuti a livello mondiale entrambi come prestigiosissimi). Esso ha soprattutto, secondo me, un valore secolare di devozione del popolo napoletano tutto, che ha veicolato attraverso donazioni, opere di ingegno e manifattura eccelsa i propri sogni, desideri, aspirazioni. Questo ho da sempre chiesto alle mie opere, di essere strumento nelle mani di chi prega, di chi fugge, di chi sogna di arrivare lontano.
Come hanno accolto i napoletani e il pubblico questa mostra?
Sono molto colpito dalla serenità con cui tutti hanno accolto l’accostamento dei miei lavori con opere storiche e con la collezione del museo. La continuità del senso, che ho ricercato, si è confermata anche in una coerenza di codici, linguaggi. Il contemporaneo ha varcato le soglie dei secoli, e ne sono stato molto soddisfatto.

Ci parli dei tuoi progetti futuri? Al momento a cosa stai lavorando?Gallerie Riunite che inaugura il 31 marzo. A giugno apre una grande personale a Parigi, presso Galerie Sibony, e per tutto l’anno lavorerò a due progetti importanti, per un ciclo di mostre in Cina ed una grossa commessa per una società di Hong Kong che investe a Venezia.
Alla mostra farà seguito una personale presso la galleria napoletana,
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