ROMA – Enosake è la nuova insegna che punta a far conoscere i grandi distillati nipponici. Per vivere il Giappone nel calice in questa enoteca si può fare una degustazione tra un ampio numero di etichette accompagnata da una proposta gastronomica di eccellenza. Ecco il mio incontro con Marco Wu.
Ho incontrato Marco Wu, già proprietario di Astemio e Quartino, che amplia l’orizzonte della sua proposta beverage inaugurando Enosake, un’enoteca orientata alla degustazione (e vendita) di sake e altri distillati del Sol Levante.
Gusto e relax in stile giapponese
Qui, oltre ad un’ampia varietà di gin, vodka, rum e whisky, posso trovare un ampio numero di etichette, ma da cosa nasce l’idea di Enosake?
“L’idea alla base di questo nuovo indirizzo è quella di completare quel percorso avviato con gli altri due locali, andando ad approfondire la cultura enologica nipponica, seguendo sempre il nostro consolidato format”.
Wu è un imprenditore attivo nella distribuzione di prodotti alimentari nei ristoranti cinesi e giapponesi della Capitale. Ma Enosake ha una nuova filosofia, ce la illustri?
Innanzitutto Enosake ha più di trecento etichette, da gustare e comprare.
Infatti Enosake si caratterizza per l’immensa varietà delle etichette che compongono la cantina. Una lista di oltre trecento referenze che, in linea con la filosofia che ha contribuito al successo di Astemio e Quartino, qui si possono degustare al tavolo (accompagnate ad alcune specialità di cucina giapponese) o acquistare e portare a casa allo stesso prezzo.
Tra quali tipologie spazia Enosake?
Qui si può trovare dalle “bollicine” a quelli più dolci, un’ampia varietà per tutti i palati e per ogni portata. Non mancano anche champagne, vini bianchi e rossi, e una cocktail list con drink originali.
La mia degustazione è iniziata proprio dalla cocktail list.
Originale la Kiyomi Colada, drink tropicale che combina il rum Kiyomi con la dolcezza della purea di banana e la ricchezza cremosa della crema di cocco vaporizzata, lussuoso e rinfrescante, perfetto per evocare l’atmosfera di una spiaggia lontana.
Poi ho degustato Jundo, ed ho chiesto a Wu di illustrarcelo.
Il nome Jundo deriva dal giapponese “purezza”, che mescola la complessità del gin Roku con le note floreali del liquore ai fiori di sambuco. Qui la freschezza dell’estratto di aloe vera e l’acidità del limone offrono un connubio elegante e perfetto per una serata sofisticata.
Ma ero incuriosito anche dal Miyajima Fashioned, a base di whisky.
E poi il Nikka infuso all’ostrica con lo sciroppo salino, bitter al limone e caviale alcolico, drink ricco e complesso, che unisce sapori marini e note agrumate in un’esperienza unica e sofisticata.
Ampia scelta di cocktail in un locale armonioso
Inoltre ho potuto verificare che nella cocktail list non mancano le originali varianti come Okinawa mule, twist sul classico Moscow mule dal sapore esotico, che unisce la freschezza della vodka Eiko infusa alle alghe, la dolcezza del liquore al melone, la frizzantezza della ginger beer e l’acidità del lime, per un drink vibrante e rinfrescante con un tocco marino.
Entrando nel locale noto che qui sono predominanti i toni caldi in un rapporto armonico con le linee essenziali. L’ambiente si presenta accogliente e raffinato. Inoltre, rende ancor più coinvolgente l’esperienza, l’importante bancone a vista dove lo chef prepara le sue specialità. L’ambiente si districa tra uno spazio al piano principale ed una saletta riservata all’interno.
Enosake rappresentauno stile autentico e uno spazio in cui potersi immergere nella cultura enologica del Giappone, sperimentando tra le diverse proposte al calice, e affiancare a ogni bevuta la portata più adatta.
Come avete scelto lo stile di Enosake?
Per il locale ci siamo ispirati ad una classica izakaya che è il tipico locale giapponese in cui protagonista è la bevuta. Ovviamente qui è accompagnata da una proposta gastronomica adeguata.
Inoltre c’e un dehors e questo, nel centro di Roma, è abbastanza difficile…
Sì, il dehors ospita fino a venti persone, e come puoi constatare da qui puoi ammirare la Basilica di San Giovanni in tutta la sua bellezza.
La cucina di Enosake
L’offerta gastronomica di Enosake rispetta la tradizione del Sol Levante.
Qui si può gustare il gyoza in diverse varianti, tra cui spiccano quelli di wagyu, così come il prelibato e succulento manzo giapponese dall’incredibile marezzatura di Ozaki beef Japan, bovini Kuroge allevati da Muhenaru Ozaki san (unico allevatore in tutto il Giappone a poter dare il proprio nome alla propria carne).
Decisamente ampia la linea di sushi, a cui si affiancano carpaccio di capasanta di Hokkaido (più dolce e morbida di quella classica), tartare di tonno Balfegò (famiglia di allevatori del prelibato tonno rosso, da 5 generazioni).
La tradizione si rispecchia poi nelle diverse varietà di ramen, preparati con una cottura antica di oltre 10 ore, o il tiramisù al tè matcha, per rappresentare tutte le tipicità di una cucina troppo spesso ridotta a pochi piatti, e che invece (come per i sakè) merita di essere approfondita in ogni suo aspetto.
Come possiamo portare un po’ di Giappone a casa nostra?
Analogamente agli altri due indirizzi di Marco Wu, il costo delle bottiglie al tavolo è lo stesso di quello alla vendita. Ma Enosake si arricchisce anche di un’altra peculiarità, perché sono disponibili per l’acquisto tutti gli utensili, dalle porcellane agli strumenti per realizzare i piatti, il servizio e numerosi pezzi che arrivano direttamente dalle diverse regioni dell’arcipelago nipponico, per continuare anche nella propria abitazione l’esperienza autentica e vivere un momento di gusto e relax in stile giapponese.
Tutte le foto Enosake sono MyWhere©
Latest posts by L’Editore (see all)
- Visitare la Svizzera Sassone in autunno – 15 Settembre 2024
- Festival della filosofia 2024: un viaggio tra mente, anima e corpo – 13 Settembre 2024
- Enosake, la cultura enologica nipponica nel cuore della Capitale – 7 Settembre 2024