VENEZIA 81- Arriva il momento di Maria diretto da Pablo Larraìn, sceneggiato da Steven Knight con Angelina Jolie nei panni della grande artista affiancata da Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher e Valeria Golino.
A Venezia 81 è il giorno di Angelina Jolie. E’ il giorno della presentazione di Maria, il film di Pablo Larraìn in concorso . La parola DIVA rimbalza un po’ ovunque ed è interessante ciò che l’attrice dichiara in conferenza stampa chiamata ad esprimersi sul significato della parola stessa. Jolie afferma che tale espressione è spesso connotata negativamente. Probabilmente perché associata a comportamenti spropositati o capricciosi, immaginiamo. Continua poi aggiungendo che ha potuto reinterpretarne il senso proprio grazie a Maria Callas. Si affretta poi a rinforzare il concetto il regista, di certo pensando anche alla sua protagonista
Una diva non potrebbe esistere se non ci fosse l’eccellenza in quello che fa
D’altra parte lo mette in chiaro da subito il film non si sarebbe fatto senza Angelina Jolie. Ce ne chiarisce le motivazioni con queste parole
C’è qualcosa in persone come Maria Callas, ma anche Angelina Jolie, queste donne hanno una presenza fisica su un palco, davanti a una telecamera o anche solo in una stanza che si percepisce. Sono dotate di grande umanità. Poi c’è anche un livello di fragilità e sensibilità e intelligenza che Angelina ha che può davvero fare la differenza. Avverti che lei scompare nel ruolo e fa dimenticare rapidamente se stessa.
E’ il terzo ritratto che Larraìn dedica ad un’icona femminile. Spencer in cui esibisce l’angoscia e la solitudine della Principessa Diana, Jackie, una sorta di principessa laica, di cui immagina lo smarrimento e lo sgomento dopo l’assassinio del Presidente Kennedy. E’ però la prima volta con un’artista. Forse la voce più importante nella storia della lirica. Una donna che ha trasferito nella sua stessa vita quel senso tragico dell’esistenza appartenente alle eroine che incarnava sul palcoscenico. Giungendo, sembra suggerire il regista, a confondersi con esse. Un’artista, una cantante, una donna eccezionale fragile e forte nello stesso tempo.
Credo che non avrebbe potuto esserci regista migliore di Pablo Larraìn per ricordarcelo. Inutile nascondere che spero in un riconoscimento per il talento di questo cineasta e invito calorosamente a scoprirne le opere precedenti.
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