ROMA – Un dibattito dal tocco romantico apre AltaRoma seguendo fil rouge di arte, storia, cultura e moda nello spazio di design più ambito: il MAXXI.
Finalmente una sede adeguata, dopo le edizioni alla scalo di San Lorenzo… Uno spazio elegante, dalla vocazione artistica e l’imprinting di design per la settimana dell’alta moda italiana nella Capitale: AltaRoma 2017, dal 26 al 29 Gennaio, ha preso il via nel Guido Reni District di cui vi avevamo già parlato per le mostre in atto. Così l’immagine di questa edizione della fashion week capitolina si riscatta nell’’headquarter trovando nel Guido Reni District, (area unica nel suo genere all’interno delle ex caserme), soprattutto nello spazio dell’Auditorium del MAXXI – Museo delle Arti del XXI Secolo, dove ha avuto luogo il dibattito che ha dato il via alla manifestazione. AltaRoma trova proprio nel MAXXI il suo luogo ideale (qui potete trovare il nostro tributo a Zaha Hadid) in una coniugazione perfetta del vivere la cultura.
L’Auditorium del MAXXI ieri ha accolto un imperdibile talk dal nome evocatico “Roman’s Romance”, stabilendo un dialogo tra arte e moda grazie agli interventi che si sono succeduti: Silvia Venturini Fendi, Pier Paolo Piccioli di Valentino, Maria Luisa Frisa IUAV Venezia, preceduti dai saluti della ex Ministra e presidente della Fondazione MAXXI Giovanna Melandri. Qui si è dato luce al valore inestimabile di Roma come “luogo della creatività eterna”, fino al ricordare la mostra Bellissima del 2014 al MAXXI (di cui scrivemmo qui ) che non ci faceva assistere a questo connubio tra arte e moda in questo spazio.
Il dibattito si è aperto con filmati ed immagini di moda e cinema e delle due sfilate che hanno fatto sognare il mondo intero come quella di Fendi a Fontana di Trevi e quella di Valentino a Piazza Mignanelli. Il talk “il Romanzo di Roma” è una celebrazione dell’immortalità creativa di una città incontenibile, talmente ricca di storia e bellezza da sembrare impossibile da vivere. Una città irreale, un set e un teatro, uno scenario perenne attraversato da flussi umani fatti da turisti e abitanti. Città purtroppo troppo spesso non identificata come capitale della moda (anche se ci teniamo a ricordare che le sfilate di alta moda si tengono, nel mondo, solo a Parigi e Roma mentre tutte le altre città, Milano compresa, ospita il pret a porter).
Così partendo dalle origini dell’arte della moda nella Capitale, citando l’origine della moda che nasce a Roma nel 1200 con la Congregazione del Papa, sino ad arrivare alla settimana dell’alta moda ad oggi si è voluta celebrare questa nostra città.
Il primo intervento è stato quello della Presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi che ha esaltato ed esortato (scusate il gioco di parole…) la collaborazione con le istituzioni che hanno reso possibile l’organizzazione della manifestazione. <<Roma necessita di creare sistema. E’ infatti grazie al sostegno dei Soci e al supporto determinante del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), che vediamo ampliato il raggio d’azione attraverso un viaggio incentrato sulla creatività e sulla formazione a 360 gradi all’interno dei diversi settori dell’eccellenza Made in Italy. Antichi saperi e talenti emergenti qui s’incontrano, intersecano e potenziano le proprie esperienze, vivificando così lo spirito e il valore di una produzione artigianale e artistica che rappresenta una forza propulsiva per l’economia del paese>>.
Noi vogliamo ricordare che, frutto di una sapiente riqualificazione da parte di Gruppo Cassa depositi e prestiti, che quest’area ha subito una forte riqualificazione attestandosi tra le aree strategiche del nostro Paese. Infatti il Guido Reni District è oggi un luogo che vive di linfa nuova con i suoi 23 spazi indipendenti e versatili, di stile postindustriale, ognuno caratterizzato da elementi distintivi. L’ampiezza, coniugata alla possibilità di tenere nel medesimo sito, contemporaneamente, più eventi, distinti ma al tempo dialoganti tra loro, si sposa con perfettamente la mission di Altaroma. La location infatti si presta perfettamente ad ospitare diverse eccellenze garantendo l’accento sulle singolari caratteristiche in uno spazio che per sua conformazione conferisce ad ognuna la possibilità di interfacciarsi con l’altra per creare una sinergica e multiforme rete creativa.
A proposito di collaborazione, anche tra Maison storicamente rivali, Silvia Venturini Fendi ha voluto citare proprio le altre due invitate al dibattito: Gucci e Valentino, riferendosi proprio alla sua prima edizione da Presidente: << Tutti si stupirono ma fu proprio la collaborazione delle tre Maison storicamente rivali che si rese possibile l’organizzazione della mostra fotografica di Mario Testino nella settimana di Altaroma (a Luglio 2011 a Palazzo Ruspoli) dove le tre griffe collaborarono alla realizzazione dell’evento che riuscì perfettamente>>.
Ma io ho piacere a ricordare anche la mostra fotografica di Karl Lagerfeld, molti anni prima di quella realizzata l’anno scorso al Pitti (ecco il nostro resoconto), a Villa Medici e poi al Chiostro del Bramante…
Ad ogni modo la Presidente di Altaroma Silvia Venturini Fendi fornisce vari stimoli definendo Roma la “città della creatività” grazie, non solo agli spazi che rendono unica ogni manifestazione per gli scenari che offre, ma anche perché “città base” per la formazione nella moda. Ricorda che qui la maggior parte dei designer si sono formati, citando anche il presente Pier Paolo Piccioli di Valentino, romano ed ex studente dello IED Roma così come Alessandro Michele, il nuovo designer di Gucci, ha studiato all’Accademia di Moda e Costume sempre di Roma.
Il fil rouge che lega ed anima i molteplici eventi nel calendario di questa edizione, mette infatti in evidenza i giovani e le loro abilità. La formazione nella moda posta al centro del percorso grazie anche al contributo delle numerose e prestigiose accademie della capitale. Si vuole rafforzare così l’obiettivo di generare uno stimolo per la crescita di nuovi talenti e fornire, per ognuno di essi, una prospettiva più estesa nelle diverse aree della creatività. Infatti sono numerosi i designer in calendario provenienti dalle precedenti edizioni di “Who Is On Next ?”, progetto di scouting ideato e organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia già oramai da otto anni.
Insomma dal Grand Opening del primo giorno ha spalancato la finestra sul mondo creativo della moda emergente alle partnership nate in seno ad Altaroma indicando un percorso nuovo e particolarmente energico per questa edizione di Altaroma Gennaio 2017 fino a trovare il suo apice nell’immersione dei codici della couture più pura in “The Secrets of Couture”. Il progetto nato a Luglio 2016 da un’idea di Silvia Venturini Fendi e realizzato da Altaroma, in questa edizione ha approfondito l’importanza della rielaborazione contemporanea del lusso, invitando un artista di fama internazionale come il fotografo americano Jeff Bark. Qui l’artigianalità è stata raccontata attraverso una serie di video installazioni create da Jeff Bark appositamente per Roma. Un video editoriale creato dall’artista americano, con il sapiente styling di Lana Jay Lackey, ha assunto le sembianze di un quadro dipinto a olio in cui gli abiti esposti dei couturier Hussein Bazaza, Antonio Grimaldi, Krikor Jabotian e Aouadi Paris sono diventano protagonisti per una sera di una nuova storia.
Poi la parola è passata a Pier Paolo Piccioli che, con il suo forte accento romano, ha ribadito l’importanza di essere un cittadino di questa città, conoscerla ed amarla profondamente, <<perché questo fa la differenza>> aprendo il suo intervento raccontando della sfilata di Valentino a Parigi di due giorni prima dell’inizio di AltaRoma (qui potete trovare tutti i dettagli sulla Paris Haute Couture 2017 ). <<L’importanza di essere un atelier romano, fatto da sarte e operatori, ragazze e ragazzi che hanno scelto ed amano questo mestiere, con le radici della couture romana tutti dalle origini di questa città che fa della sua couture proprio l’anima della cultura. La couture è la tradizione rivista in chiave contemporanea. Abbiamo voluto fare una mostra che mettesse in luce i contrasti e le diverse origini della Roma antica con quella barocca, quella intima e romantica oppure quella del cattolicesimo fino a quella di Pasolini, per scoprirla in modo diverso attraverso connessione e contrasti. Abbiamo raccontato una storia, attraverso le nostre collezioni e mostre (così come fu quella al Teatro dell’Opera) che ci hanno dato sempre una “forte identità”. Roma deve avere e difendere fortemente questa identità che la rendono unica a differenza delle altre città creative come Milano o Parigi perché è una città più “democratica” perché non puoi vivere la competizione a Roma (contro Bernini o Caravaggio…). Insomma la moda è cultura, è la nostra storia, e dobbiamo difendere questa forte identità, unica al mondo, che abbiamo>>.
Insomma il dibattito offriva decisamente spunti interessanti, unico neo, l’assenza di Alessandro Michele, il nuovo designer di Gucci, atteso ma non si è visto nonostante fosse nel panel dei relatori, che con il suo intervento avrebbe potuto contribuire ad una visione d’insieme delle tre prestigiose Maison del Made in Italy.
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