Ménéstrandise: il fenomeno audiolibri raccontato da Edoardo Camponeschi

Ménéstrandise: il fenomeno audiolibri raccontato da Edoardo Camponeschi

ROMA – Secondo le stime il 18% degli italiani maggiorenni è fruitore abituale degli audiolibri e il dato è in continuo aumento. Oggi intervistiamo Edoardo Camponeschi di Ménéstrandise Audiolibri che sul suo canale YouTube fornisce i classici immortali della letteratura narrati con voce suadente e grande cultura.

Passiamo ore intere su Instagram. Viviamo connessi. E lo smartphone è diventato una nostra (in)naturale protrusione. Capita però, sempre più spesso, che la bellissima ragazza che abbiamo accanto in metropolitana non stia apprezzando una storia di Elettra Lamborghini ma stia ascoltando, signore e signori, un libro. È il fenomeno degli audiolibri, una moda bella, positiva, che sta crescendo sempre di più. E se le principali aziende commerciali ne stanno capendo la portata, c’è un ragazzo romano che su YouTube e sul suo sito internet, fornisce da 9 anni gratuitamente i classici della letteratura in versione audio, con un numero sempre più grande di follower. Il ragazzo si chiama Edoardo Camponeschi ed è il creatore di Ménéstrandise Audiolibri (65 mila iscritti sul Tubo) un’etichetta indipendente di audiolibri in italiano, inglese, francese e tedesco. Insomma, un moderno menestrello, un cantastorie del 2020.

Abbiamo voluto conoscerlo e questa è la nostra intervista con lui.

L’IDEA

Ménéstrandise Audiolibri mywhere
Edoardo Camponesci. Foto dalla pagina Instagram di Ménéstrandise Audiolibri

Ci parli del vostro progetto? Chi siete e come vi è venuta l’idea di aprire un canale YouTube?

Tutto nasce circa 9 anni fa. Avevo 23 anni e a quel tempo mi esibivo in un teatro di Roma che però chiuse per lavori. Non sapevo come impiegare il mio tempo, dovevo trovarmi qualcos’altro da fare e volevo portare avanti le mie abilità recitative. Pensai al doppiaggio per un momento, ci avevo lavorato per qualche anno ma non mi piaceva l’ambiente e in più volevo continuare ad esibirmi davanti ad un pubblico invece di rimanere chiuso in uno studio. Ironia della sorte, questo mio pensiero è andato totalmente a capovolgersi, mi fa quasi sorridere adesso…

E poi cosa è successo?

Ad un certo punto mi venne in mente l’idea degli audiolibri e di YouTube. Non sapevo però che cosa leggere. Conobbi uno scrittore emergente che mi mandava i suoi racconti e che io naturalmente leggevo. Ricordo ancora il nome del primo racconto, si chiamava L’Androide. Insomma, io volevo narrare gli audiolibri ma non sapevo cosa leggere, lui aveva bisogno di rendere pubblici i suoi lavori e abbiamo unito le forze. Con questo ragazzo collaborai qualche mese e stavamo anche lavorando alla realizzazione di una serie. Mentre aspettavo di partire con quest’ultimo progetto, mi sono detto: perché non inizio a leggere anche qualche autore classico per il mio pubblico? Il resto è storia!

Oltre al vostro progetto, anche il nome desta curiosità. Ménéstrandise Audiolibri è un omaggio alla famosa corporazione francese di musicisti, giullari e menestrelli?

È proprio così! All’epoca non sapevamo come chiamarci e mi piaceva l’idea di essere un menestrello, un cantastorie.

“IL FENOMENO AUDIOLIBRI E’ IN CRESCITA, MA DOBBIAMO PRENDERE ESEMPIO DAI PAESI ANGLOFONI”

Direi che il nome calza a pennello con la vostra identità! Passiamo alle note dolenti. Secondo l’Istat, l’Italia si colloca al di sotto della media europea in materia di lettura, non solo per quanto riguarda libri ma anche giornali, riviste e web. Quali sono i motivi secondo te?

Non è facile rispondere in maniera educata e non sono in grado di fare paragoni con altri paesi. Ritengo che ci sia una sorta di timore nell’avvicinarsi alla lettura. Capisco che con la rivoluzione digitale sia cambiato tutto. I social, i giochi degli smartphone o i video brevi di YouTube  sono immediati e danno una soddisfazione facile, mentre la lettura è un qualcosa di più intimo, di più impegnativo. Insomma, immagino sia per questo che è difficile approcciarla. La verità però è che quando la si abbraccia è difficile lasciarla. In questi anni ho ricevuto moltissimi messaggi di ringraziamento, molti commenti di persone che grazie al mio lavoro hanno potuto finalmente conoscere dei libri storici, classici e senza tempo.

Il fenomeno degli audiolibri è in continua crescita e sta coinvolgendo sempre di più importanti aziende. Questo fenomeno può rappresentare una svolta verso il ritorno alla lettura?

Sicuramente sì, ma in Italia bisogna cambiare mentalità. Ho fatto molti titoli anche per il mercato estero essendo bilingue e ho notato che, soprattutto nel mercato anglofono, l’audiolibro è considerato al pari del libro. Per ogni libro indipendente c’è una versione audio dello stesso. L’ascolto è considerato al pari della lettura cosa che qui non avviene. Mi sembra però che con l’inserimento di nuove grandi aziende in questo campo le cose stiano lentamente cambiando.

Perché in Italia c’è questa avversione nei confronti degli audiolibri da parte di molti lettori?

Perché c’è questa credenza che vivere l’esperienza di un audiolibro non sia come leggere. Per me non è vero. C’è dell’altro: in Italia, soprattutto in passato, molte persone ritenevano che gli audiolibri fossero adatti solo per i non vedenti, te lo assicuro visto che lavoro da anni come narratore per L’Unione Ciechi. Per fortuna questi preconcetti iniziano a scemare, piano piano gli audiolibri si stanno facendo strada nella cultura. Una prova tangibile di tutto questo sono i ringraziamenti che ricevo ogni giorno dagli utenti, che mi dicono: “Grazie a te ho potuto finalmente conoscere 1984 di Orwell!”.

“NO ALLA SVOLTA COMMERCIALE DEGLI AUDIOLIBRI”

È chiaro dunque che l’ascesa degli audiolibri sia una grande occasione.

Sono d’accordo, abbiamo una grandissima responsabilità, possiamo avvicinare molte persone alla lettura e rendere più facile la lettura stessa dell’opera. Puoi ascoltare un audiolibro mentre vai a lavoro, mentre ti fai la doccia o mentre fai le pulizie, il libro non te lo permette. Possiamo aumentare il tasso dei lettori nel nostro paese, ma dobbiamo giocarci bene le nostre carte.

In che senso?

Non dobbiamo buttarci sul commerciale come spesso purtroppo succede. Ti faccio un esempio: fino a pochi anni fa le grandi aziende facevano leggere a nomi importanti gli audiolibri. E fin qui ci può anche stare, ma sulle varie copertine trovavi in grande il nome del lettore, la foto del lettore e in piccolo in basso il titolo del libro. Per me questa è una mossa sbagliata, può far incassare qualcosa di più ma alla lunga non vai da nessuna parte. Non avvicini, il tutto si riduce a “un grande attore ti legge una storia”. Spero dunque che tutto questo possa cambiare anche se i segnali sono tutt’altro che positivi; è anche per questo che porto avanti il mio canale e metto a disposizione gratuitamente tutti questi titoli straordinari. Il mio obiettivo è far avvicinare alla lettura un pubblico più vasto. Ci spero.

Come funziona il processo di registrazione? Sei tu a scegliere i libri da far ascoltare?

Alcuni titoli mi vengono commissionati, altri invece li scelgo io tenendo sempre conto del diritto d’autore. Come potrai vedere parliamo di libri abbastanza vecchi. Le modalità di selezione avvengono secondo vari fattori: durata del libro, impegni personali e tempo a disposizione. Recentemente YouTube mi ha permesso di creare un sistema di abbonamento dove chi vuole può abbonarsi a pagamento e ricevere alcune cose in più, tra cui scegliere il prossimo libro che narrerò. Di solito propongo 3 opzioni ed è il mio pubblico a votare.

GLI INTROITI DEL CANALE DEVOLUTI ALLO SPALLANZANI PER FRONTEGGIARE IL COVID

Un’anticipazione sul prossimo libro che porterai su Ménéstrandise Audiolibri?

Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello. L’ho scelto perché in questi giorni sono abbastanza libero e avrà la durata di circa 5 ore.

E il libro più ascoltato del tuo canale qual è?

Facile, 1984 di George Orwell. È un’opera dalla valenza complottista, attira una grande fetta di pubblico e molte discussioni. Un altro grande successo è Lo Hobbit di Tolkien. Purtroppo avrei voluto annoverare tra i successi anche qualche libro legato alla letteratura russa che da sempre mi appassiona ma il pubblico sembra non apprezzare moltissimo. De gustibus!

Durante l’emergenza Covid avete devoluto all’Ospedale Spallanzani di Roma gli introiti generati dal canale YouTube. Ci parlate di questa bella iniziativa?

Sai, quel periodo è stato molto difficile per me e per tutti. Ero confuso, spaventato e credo che queste sensazioni le provassero in molti. Ho devoluto l’incasso del mese di aprile. Nel periodo del lockdown c’è stato un boom di accessi, iscrizioni e visualizzazioni, si sono iscritte sul canale circa 13 mila persone, un numero enorme e naturalmente, sono aumentati gli introiti. Mi sono detto: è un periodo difficile, confuso, pieno di brutte notizie e di paura, perché devo arricchirmi con questa tragedia? Ho preferito devolvere qualcosa allo Spallanzani, il cuore pulsante della lotta al virus. Colgo l’occasione per ringraziare gli utenti, che mi hanno supportato in questa iniziativa e mi hanno fatto compagnia durante la chiusura forzata. Ricordo che in quel periodo ho organizzato anche una live di raccolta fondi e siamo riusciti a mettere su una bella cifra per l’ospedale.

IL FUTURO

Complimenti Edoardo, iniziative come queste devono essere un esempio per tutti. Salutandoti ti chiedo: hai dei progetti futuri da raccontarci?

Sto per iniziare a registrare Pirandello come ti dicevo e vorrei portare avanti la letteratura italiana, potrebbe essere un aiuto per i tanti ragazzi che devono tornare a scuola in questo periodo. Vorrei inoltre promuovere qualche romanzo d’avventura. Nel frattempo, lavoro a 2 podcast, uno è già uscito e uno uscirà a breve. Sarà dedicato al folklore italiano, ai mostri  e alle leggende del Bel Paese attraverso racconti epistolari. Il primo racconterà la storia del Biscione di Milano e il secondo parlerà delle figure relative alla mitologia sarda.  

INFO UTILI

Ménéstrandise Audiolibri Sito Ufficiale

 Canale YouTube

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 Instagram

Paolo Riggio

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