ITALIA – Domenica 28 marzo esce Ànema, L’Ep di Guido Maria Grillo, pronipote del “principe” Totò, avanguardia della canzone napoletana, tra Murolo, Tenco e Jeff Buckley. Conosciamo il suo nuovo lavoro.
Con A chi tene ‘o core, ha raccontato la resistenza individuale e collettiva che affrontano tutti i giorni le avversità. Con Tramonto, ha rappresentato il ciclo della vita perennemente in bilico tra il tragico e il sublime. Ora, Guido Maria Grillo, è pronto a stupirci di nuovo con Ànema, il nuovo Ep da 5 canzoni, disponibile su tutte le piattaforme dal 28 marzo.
Ànema verrà presentato alle ore 10:30 con un concerto visibile gratuitamente sulla pagina Facebook dell’artista e sul suo canale YouTube, e mostrerà il cantante emergente in tutta la sua potenza musicale ed espressiva.
GLI ECHI DEL MEDITERRANEO SI FONDONO IN UN MIXD I CULTURE: L’ESSENZA DELL’ARTISTA
Parentela con Antonio De Curtis, il “principe” Totò, canzone napoletana contemporanea, echi del Mediterraneo, tracce di elettronica e di musica araba, incontri tra culture e tradizioni: questo, in sintesi, è Guido Maria Grillo, giovane cantautore apolide, e questi i caratteri salienti del suo nuovo lavoro.
Immerso nell’arte fin da piccolo (nella casa materna, della famiglia De Curtis, zeppa di quadri dello zio pittore, echeggiavano arie d’Opera intonate dal nonno, tenore e violinista, e da un altro zio, grande esperto di Giacomo Puccini), Guido Maria Grillo è cresciuto ascoltando Tenco, Jeff Buckley, la grande canzone napoletana, Fabrizio De Andrè (a cui ha dedicato la sua tesi di laurea in Filosofia). Da sua madre, pronipote del “principe” Totò e docente di Storia dell’arte, ha ereditato vocalità e passione per l’arte figurativa.
LO STILE DI GUIDO MARIA GRILLO
La sua musica è sintesi del mondo da cui proviene ed è intrisa di malinconia, romanticismo, tradizione, emotività e, contestualmente, offre una nuova prospettiva sulla contemporaneità. Suoni ed armonie classiche dialogano con elettronica e sonorità moderne, l’incontro tra contemporaneità e tradizione culmina nell’intreccio di italiano e dialetto napoletano, che si contaminano naturalmente, condividendo un suono, un timbro, una simbologia.
L’utilizzo del dialetto ed il richiamo ad armonie e sfumature melodiche tipiche della canzone partenopea classica raccontano la sua radice musicale, ne celebrano la bellezza e, contestualmente, la traghettano nella contemporaneità del suo personale mondo musicale.
La musiche del Sud, di tutto il bacino del Mediterraneo, comprese le sponde del Nordafrica e del Medio-Oriente, sono indissolubilmente legate tra loro, sono risultato di millenari incontri e contaminazioni, sono la prova tangibile di quanto possa arricchire e produrre bellezza l’interazione tra storie e tradizioni diverse. Le musiche del Sud ci insegnano il valore dell’integrazione e Guido Maria Grillo fa tesoro di questa certezza, raccontandola secondo la sua poetica.
COME SEGUIRE L’ARTISTA
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