Marilyn Monroe oggi avrebbe 95 anni. Storia di un mito tragico che non tramonta mai

Marilyn Monroe oggi avrebbe 95 anni. Storia di un mito tragico che non tramonta mai

“Sapevo di appartenere al pubblico e al mondo, non per il talento o la bellezza, ma perché non ero mai appartenuta a nient’altro o a nessun altro”. Marilyn Monroe

MONDO – Il 1° giugno del 1926 nasceva un mito che ancora oggi non accenna a sbiadire. Marilyn, un’icona senza confini e senza tempo con una vita difficile, costellata di tragedie – l’infanzia in orfanotrofio, la madre in manicomio e la morte misteriosa a 36 anni per un’overdose di barbiturici – ma soprattutto da immagini leggendarie e da sfortunati amori. Ripercorriamo la vita (e l’influenza sulla società) della Diva per eccellenza.

La leggenda. L’icona assoluta della bellezza. Il sorriso più travolgente e irresistibile. Il mito tragico. Il 1 giugno di 95 anni fa nasceva Marilyn Monroe, un personaggio tanto forte sul set, quanto debole e incerto nel privato, la cui bellezza sensuale affascina ancora oggi le folle, ma che fu molto altro ancora.

Siamo negli anni del divismo, gli anni in cui gli attori hollywoodiani diventano vere e proprie star, fenomeni di costume e polarizzatori di un nuovo immaginario, quello globale e trasversale del grande schermo. Gli uomini assumono a simbolo di una generazione un certo James Dean, emblema della ribellione e del cambio generazionale. Ma anche le donne trovano una loro eroina. Il divismo femminile, che negli anni immediatamente successivi alla Guerra vedeva in Rita Hayworth la luce più luminosa, ritrova in Marilyn Monroe la rappresentante ideale, in direzione di un cinema innovativo, che prende sempre più piede.

Marilyn Monroe a 19 anni

Con Marilyn nasce una nuova semplicità, disarmante, ma al tempo stesso troppo semplice per non essere troppo complessa.

“A me piaceva da morire la Monroe, quand’era sullo schermo arrivava fino all’ultima fila della platea, anche se stavi in fondo te la trovavi accanto e ti toccava una mano”. Virna Lisi

Balza in primo piano la femminilità, non più nei modi della vamp di un tempo, ma nei rapporti più complessi della donna indipendente, molto forte e autoritaria e solo apparentemente arrendevole alla società maschile.

Fascino, sottile erotismo e simpatia, dote quest’ultima poco frequente nelle dee del cinema. Furono queste le armi di Marylin per conquistare il mondo.

Marilyn Monroe in Niagara (1953)

E a riguardarli, i suoi ruoli sono spesso articolati: la donna di frontiera di La Magnifica Preda, la cacciatrice di mariti in Come sposare un milionario, la cantante night in fuga di Fermate d’autobus. Ma il vero film simbolo è sicuramente A qualcuno piace caldo dove interpreta il ruolo della mitica Sugar Kane in una commedia in costume che sembra già proiettata verso le nuove istanze della liberazione sessuale.

“Pensavo a lei, allora, come alla persona più sola che avessi mai conosciuto. Per tutto il periodo delle riprese a San Francisco, forse due o tre settimane [per Eva contro Eva], Marilyn la si vedeva seduta da sola in un ristorante o in un altro locale. O bere da sola. Le chiedevamo sempre di unirsi a noi, e lo faceva, e sembrava contenta. Ma in qualche modo non capì o accettò mai che dessimo per scontato che era una di noi. Rimaneva da sola. Non era una solitaria. Era davvero sola”. Joseph L. Mankiewicz

La sua immagine poi, è icona pura e feticcio, prodotta e riprodotta in maniera morbosa da tutti, dalla sofisticata pop-art ai rami più disparati della cultura pop. All’attrice statunitense vennero dedicate numerose opere, anche film ispirati alla sua persona e una miriade di canzoni. Nel 2001 fu ritratta, insieme ad altre star del cinema internazionale come Charlie Chaplin e Greta Garbo ritratta sopra un francobollo tedesco. E ancora Sebastian Kruger, Willelm de Kooning, Kerry Waghorn, Audrey Flack e naturalmente Andy Warhol hanno riprodotto Marylin in modo seriale e innovativo.

“Quando ci siamo incontrate la prima cosa che lei mi ha detto è che la chiamavano la Gina Lollobrigida americana. Era di una modestia veramente sorprendente e mi è subito piaciuta”. Gina Lollobrigida

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe in Giungla d’asfalto con Sterling Hayden

Cinema, arte e musica. Ecco, forse Marilyn è meno rappresentata come musa ispiratrice della musica. La canzone “Candle in the wind”, scritta da Bernie Taupin e Elton John era dedicata a lei. Bob Hope dedicò a Monroe e di Maggio al tempo in cui si credeva ritornassero insieme la sua canzone “The Second Time Around”, nominata come miglior canzone per un Oscar nel 1960. Anche Lady Gaga ha tributato l’icona della bellezza a modo suo. Il brano “Government Hooker” è dedicata interamente all’attrice ed ai suoi amanti politici, parla in oltre di lei nel singolo Dance in the dark, nel quale afferma che avrebbe ballato nel buio insieme a lei.

Marilyn Monroe
Marilyn Monroe, John Fitzgerald Kennedy e Robert Kennedy a New York nel 1962

“Marilyn ci ha lasciato col suo volto sorridente e assente, dalle mille interpretazioni. Un volto enigmatico, come la Gioconda. Due volti che troviamo spesso a rappresentare due periodi diversi dell’arte, il Rinascimento e il Contemporaneo. Marilyn e la Gioconda: due volti, due sorrisi misteriosi”. Carlo Lucarelli

Marilyn Monroe
Marilyn raffigurata dall’artista italiana Lady Be con materiali riciclati

E poi la morte, avvenuta nell’agosto del 62’. Tragica, misteriosa e prematura, una vicenda che ancora oggi intristisce ma che non fa che aumentare la leggenda di lei, l’unica , irresistibile, fantastica Marilyn Monroe, la “Gioconda” della nuova arte del 900′, il cinema.

Paolo Riggio

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