Paolo Pavan introduce il libro Gioiello e Progetto di Roberto Zanon

Paolo Pavan introduce il libro Gioiello e Progetto di Roberto Zanon

ITALIA – Vi presentiamo il libro Gioiello e Progetto di Roberto Zanon attraverso l’intervista ed il testo critico del professor Paolo Pavan, architetto e critico del gioiello.

Paolo Pavan introduce il libro Gioiello e Progetto di Roberto Zanon. Ricordiamo che il professor Paolo Pavan è architetto e critico del gioiello.

Quando si prende in mano un libro ci si interroga almeno su due elementi:

Quale sarà il contenuto?

Chi è l’autore Roberto Zanon?

Gioiello e Progetto di Roberto Zanon risponde al primo quesito, anziché con un sunto in quarta di copertina, con il sottotitolo “Approfondimento metodologico sulla forma topologica significante“. Ciò a indicare che non si tratta di pura elencazione di opere e riporti progettuali delle stesse, ma che obiettivo del libro è indicarne i paradigmi e le connessioni che appunto legano progetto e realizzazione. In sostanza: fare pedagogia compositiva, definendone norme in una sorta di manualistica.

La risposta al secondo quesito la si trova invece in terza di copertina: Zanon è architetto, con laurea conseguita presso lo IUAV di Venezia (Tesi con relatore prestigioso: Valeriano Pastor) e dottorato al SUN Seconda Università di Napoli nel settore Design e Innovazione, con Tesi di  ricerca intitolata “Il Gioiello 3.0 – Dalla funzione all’User Experience”. Una sorta di destino preannunciato, visto che attualmente è Docente di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e che ha al suo attivo alcuni volumi dedicati al Design e diversi articoli con il gioiello come soggetto.

A questo punto, coloro che credono di aver decifrato questi primi segnali e che pensano siano di loro interesse i contenuti che essi annunciano, aprono il libro. Vi trovano un florilegio di prototipi di gioielli, progettati, descritti e realizzati dall’autore, e alcuni testi critici.

Il primo, forse il più importante e ben scritto, è in prefazione, curata da Edoardo Malagigi, artista, designer. Progenitore della scuola del Design di Firenze.

Ne riporto alcuni estratti, scrive Malagigi:

“Mi aspettavo un libro piegato, un libro che insegna a piegare, invece no è un libro che riproduce oggetti finiti, a guardarli bene sono forse infiniti, ma bellissimi ed eticamente coerentissimi”.

“È un grande sperimentatore Zanon, la sua ricerca produce eleganti elaborazioni che attendono di diventare prodotti industriali, il Bauhaus è lì dietro l’angolo che insegna, inutile negarlo”.

Infine:

“Il libro di Zanon è come un manuale d’uso, ti fa anche credere di  poterlo usare come si potrebbe fare per montare prodotti IKEA”.

A seguire il testo di  Paolo Lesti, che si sofferma su un’opera presa a paradigma: l’anello “Puntonde”, che in effetti mi pare tra quelle più significative. Lesti ne analizza le analogie con le figurazioni di Paul  Klee: una fustella che sul piano reitera il medesimo pattern, in ritmo mono-tono, mentre nell’articolazione spaziale dopo le successive piegature, liberata dagli sfridi, assume caratteri di unità indivisibile, ma con ritmiche polimorfe. Le piegature possono essere eseguite successivamente dallo stesso fruitore che l’anello indossa, che così diventa dialetticamente agente della percezione risultante.

Detto questo, è necessario chiarire il punto di partenza di tutti i prototipi dei gioielli riportati nel libro.

Si tratta di forme bidimensionali, intagliate a fustella su un quadrato di 10 cm di lato, al laser.

I materiali sono diversi: carta, cartoncino, feltro di lana, feltro di poliestere, PVA (alcool polivinilico) EVA (etilene vinil acetato).

A taglio eseguito le superfici si sviluppano linearmente in percorsi tridimensionali dando vita a infinite configurazioni spaziali. L’amico Manfredo Massironi, percettologo, avrebbe sicuramente posto attenzione a queste topologie.

Il testo di Bianca Cappello ci informa delle origini del progetto di Zanon. La stessa metodologia di Albers e del Razionalismo Tedesco: il gioiello diventa sintesi di virtuosismo lirico, di configurazione spaziale, di indossabilità, di funzionalità di chiusure ed incastri. Lavori che traguardano al percettivo, nell’implicazione psicodinamica della forma, modificabile e programmabile, in collaborazione ideale tra autore e chi il gioiello indossa.

Infine, alcune annotazioni:

Sono stanco di chi ad ogni piè sospinto ripete la formula della morte dell’arte e dell’ hic sunt leones. Anche per l’arte del gioiello per me vale il motto latino: “Post fata resurgo” dopo la morte risorgo.

L’opera di Zanon dimostra che l’oltre, si può oltrepassare.

A differenza di molti artisti che nel gioiello hanno fatto solo incursioni (Picasso, Ernst, Dalì, Gio e Arnaldo Pomodoro), Roberto Zanon è un architetto/artista/designer che è arrivato all’arte del gioiello passando anche per il “banco orafo”. Lui, già in età matura e già docente, umilmente si è posto come discepolo alla Scuola del Selvatico.

Non solo ha cercato di dare vita e continuità al pensiero topologico che ne guida la progettazione, ma ha formulato all’interno della produzione del gioiello tecniche e tecnologie, che ne possono essere vettori per un nuovo sviluppo.

La chiarezza delle schede che lui stesso compone a didascalia dei suoi prototipi, lo ritraggono come critico e pedagogo, permettendo al libro di essere letto anche come un manuale di progettazione, per chi volesse cimentarsi al comporre. La composizione, infatti, è l’arte di assemblare in armonia e il suo paradigma vale per il cucchiaio e per la città, Passando per l’arte del gioiello.

Testo di Paolo Pavan

INFO LIBRO:

Titolo: Gioiello e Progetto.
Approfondimento metodologico sulla forma topologica significante
Autore:  Roberto Zanon
Altri autori: Bianca Cappello, Paolo Lesti, Giuliano Lombardo, Edoardo Malagigi, Alessandra Zabbeo, Pietro Zennaro
Casa Editrice: CLEUP, Padova
ISBN:   978 88 5495 315 4
Edizione:  febbraio 2021
N. pagine:  502
Illustrato:  a colori e in b/n
Lingue: Italiano e Inglese
Formato:  13×18
Prezzo: € 33

 

Redazione

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