ArteFiera 50: La donna e la fotografia di moda protagoniste

ArteFiera 50: La donna e la fotografia di moda protagoniste

BOLOGNA – Tra ArteFiera e ArtCity ecco il racconto del percorso fatto di incontri, dibattiti, riflessioni, immaginazioni e desideri. Qui la donna, e la fotografia di moda, sono indiscusse protagoniste.

E’ un vero e proprio viaggio di scoperta quello tra ArteFiera e ArtCity. Ed inizio così dall’intervista fatta alla Direttrice della Galleria Studio G7 Giulia Biafore per conoscere il suo progetto espositivo.

Che tipo di progetto presenta quest’anno la Galleria che Lei rappresenta?

La Galleria studio G7  quest’anno ad Arte Fiera ha portato un progetto per il cinquantesimo anno  di attività della Fiera che coincide con il cinquantesimo anno di attività della galleria. Quindi abbiamo scelto di invitare tutti gli artisti con cui collaboriamo a tracciare questa sorta di orizzonte del tempo.  Gli artisti che hanno iniziato negli anni 70 presentano un lavoro dell’epoca e tutti gli altri invece propongono un lavoro inedito che presentiamo per la prima volta.

Vedo che gli artisti adottano tecniche miste.

Sì. E’ uno stand molto eterogeneo che passa dai lavori su carta ai lavori su tela alla fotografia alle tecniche miste a collage alle sculture, tutte  a parete questa volta.

Sono tutti artisti contemporanei?

Tutti artisti contemporanei. Una generazione più storica di artisti nati tra il 1940 e il 1950 come Giulio Paolini, Franco Guerzoni, Ulrich Erben.

Io insieme alla Direttrice Giulia Biafore  della Galleria Studio G7 davanti all’opera Il Giardino nero di Anne e Patrick Poirier.

E quest’opera ?

Quest’opera è del 1975. Il giardino nero di un duo francese Anne e Patrick Poirier. Esemplifica tutta la ricerca che ancora oggi gli artisti portano avanti . E’ un diario che visivamente ricorda la funzione e  la figura  dell’erbario stesso , ma  ci sono queste tracce, queste impronte di un viaggio di una memoria di un passato collettivo.

La fotografia di moda dalla storia del XX secolo

Galleria PACI Foto MyWhere
Galleria PACI Foto MyWhere

La Galleria Paci ha proposto invece un progetto espositivo che mette a confronto due grandi fotografi di epoche diverse: Horst P. Horst e Michal Macku. Il primo dei due è annoverato tra i fotografi di moda più influenti del XX secolo. Nelle sue fotografie si rintracciano echi del classicismo greco e del surrealismo.

Nella storia della fotografia di moda del 1900 Horst le sue fotografie sono universalmente riconosciute come sinonimo di eleganza, stile e glamour., nessuno ha lasciato un segno piu’ duraturo ed artisticamente significativo di Horst P. Horst. da una prima collaborazione con Le Courbuisier al sodalizio artistico durato per più di trent’anni con Coco Chanel. Non potevo che rimanere folgorata da queste riproduzioni d’archivio del grande fotografo.

Alle mie spalle le opere di Horst P. Horst, tra cui la famosa copertina di Vogue del 1940

Le icone contemporanee di Allen Jones

Alla G.A.M., Galleria d’Arte Maggiore, la mostra di uno dei più grandi rappresentati mondiali della Pop Art, Allen Jones, Icon Forever. Parlando di fotografia, e di moda, non si può non citare la sua opera Body Armour.

Non poteva mancare anche il mitico scatto fotografico che immortala Kate Moss trasformata in scultura da un’armatura, simbolo e immagine non solo della rassegna.

Body Armour (Kate) 2013 Allen Jones, fotografia.

L’attuale fotografia di moda italiana

Via D’Azeglio arte a cielo aperto per ArtCity 2024. L’arte invade la città. Ecco che Via D’Azeglio si trasforma in museo e presenta l’esposizione a cielo aperto Feminae di Nima Benati. Classe 1992, è un’affermata fotografa di moda italiana, che lavora in questo campo a livello internazionale dal 2010. Da sempre attratta dalle immagini riportate dalle cover delle riviste patinate, già all’età di 15 anni trasformò la sua stanza in un mini-studio, lavorando come cameriera dopo la scuola per potersi pagare la sua prima macchina fotografica, e scoprendo, giorno dopo giorno, come ricreare il mondo fantastico da lei visto su quelle pagine.

Nei sui primi 10 anni di attività Nima ha firmato campagne pubblicitarie per i principali marchi della moda, tra cui Dolce & Gabbana, Dior e YSL, diventando la più giovane fotografa a collaborare con brand internazionali di questo calibro.

24 immagini poste su pannelli luminosi per esaltare il corpo femminile, contrastare la violenza di genere e dare visione all’idea di empowerment femminile.

Nel 2017, in occasione della Monte Carlo Fashion Week, è stata premiata come “best emerging talent” dell’anno, condividendo il palcoscenico con Naomi Campbell e con la Famiglia Reale Monegasca, nel 2019 è stata inserita nella classifica italiana di Forbes tra i più influenti talenti under 30 del nostro Paese, e poi di nuovo nel 2020 all’interno della classifica europea per la stessa categoria.

Solo nel 2022, tra innumerevoli campagne, Nima ha fotografato 12 cover di Vanity Fair e la sua prima, di quattro, copertina di Vogue, con protagonista l’attrice americana Sharon Stone.

La donna e la rinascita di Malisarts

A Palazzo Vassè Pietramellara infine la mostra a cura di Elena Selmo  Rebirth di Malisarts (Marisa Catalani), un ulteriore inno al corpo femminile.

Palazzo Vassè Pietramellara la mostra Rebirth di Malisarts. Foto MyWhere 1
Palazzo Vassè Pietramellara la mostra Rebirth di Malisarts. Foto MyWhere 1

Leggo dalla presentazione dell’esposizione

La mostra  si sviluppa con un andamento circolare, che trasforma questa esperienza in una sorta di ciclo di rinascita del visitatore. Un viaggio che mette in relazione la scultura, intesa come processo creativo e trasformazione della materia, e il percorso interiore e mistico dell’uomo, inteso invece come processo di elevazione interiore e rinascita spirituale

Attraverso connessioni che toccano diverse culture e diverse forme di spiritualità le opere creano un dialogo con la rappresentazione delle divinità antiche e lontane, espressione figurativa del cammino interiore intrapreso dall’Uomo.

Il cammino, lo smarrimento e il ritrovamento assumono all’interno di questa esposizione una connotazione diversa nel ciclo di “vita – morte – rinascita” che ognuno di noi è invitato a intraprendere per entrare in contatto con la propria essenza e per raggiungere una forma di consapevolezza del sè.

Palazzo Vassè Pietramellara la mostra Rebirth di Malisarts. Foto MyWhere 1
Palazzo Vassè Pietramellara la mostra Rebirth di Malisarts. Foto MyWhere

 

 

In homepage una sala della mostra di Allen Jones Icon Forever. Foto MyWhere

Fabiola Cinque

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