Roma-Feyenoord, il ruggito di Svilar 

Roma-Feyenoord, il ruggito di Svilar 

ROMA – I giallorossi si aggiudicano di nuovo la classica partita contro il Feyenoord trionfando ai calci di rigore. Dopo l’errore di Lukaku, è Svilar a salvare la Lupa parando due tiri dagli undici metri. 

Roma-Feyenoord è ancora una volta, per la terza in tre anni consecutivi, LA ROMA SI E IL FEYE NO. Uno scontro, quello tra i giallorossi e gli olandesi di Rotterdam, che ormai è diventato un classico delle notti europee. L’anno scorso, dopo il pareggio dell’andata, all’Olimpico ci aveva pensato Dybala con un gol da cineteca a mandare la Roma ai supplementari, il resto è storia. 

Il destino di Svilar

Stavolta, l’eroe è stato senza alcuna ombra di dubbio Mile Svilar. Se ci si riflette è assurdo: il portiere di riserva para due rigori e riscatta definitivamente il suo posto da titolare tra i pali della Roma. Si, perché dopo l’esperienza al Benfica, caratterizzata da alti e bassi, l’estremo difensore serbo non era mai stato protagonista con i giallorossi. Mourinho, suo unico allenatore all’ombra del Colosseo prima dell’arrivo di De Rossi, gli ha sempre preferito l’esperto Rui Patricio. Il portoghese però, alla veneranda età di 36 anni, è in una evidente fase calante della sua carriera.

Roma-Feynoord foto presa dal profilo Instagram della AS Roma

Mister DDR in Svilar ci ha creduto quasi da subito e, dopo l’andata contro il Feyenoord, lo ha schierato anche in Serie A contro il Frosinone. Il serbo ha giocato molto bene entrambe le gare (da ricordare la parata miracolosa su Soulè al Benito Stirpe) e si è guadagnato la titolarità tornando in campo in Roma-Feyenoord. Una notte europea, una di quelle partite per cui i giocatori si preparano tutta la vita. Svilar sin da subito, come nelle recenti apparizioni, mostra sicurezza e affidabilità tra i pali. Spesso, complice la costruzione dal basso di De Rossi, i compagni lo cercano per impostare l’azione e lui fa praticamente sempre le scelta giusta. 

Roma-Feyenoord: il film della partita

La Roma gioca un gran bel primo tempo pur venendo colpita subito dal gol di Gimenez frutto di un’azione confusa in cui un Karsdorp, mal posizionato, crea spazio per gli uomini di Slot. Il Feyenoord è aggressivo e pressa forte ma dopo poco la Roma pareggia i conti con un gol di Pellegrini da vero fuoriclasse. Possesso palla e predominio del gioco sono in equilibrio tra le due squadra, entrambe sviluppano gioco ma poi sbagliano l’ultima scelta. Intanto, l’arbitro Gil Manzano gestisce la gara in modo superficiale, soprattutto per quanto riguarda l’uso dei cartellini. Nel secondo tempo la Roma sembra più pigra, il possesso palla è lento e spesso i giallorossi effettuano passaggi all’indietro. Dybala, fulcro del gioco romanista, è pedinato a uomo e fatica a fare la giocata decisiva.

Roma-Feynoord foto presa dal profilo Instagram della AS Roma

Dopo diversi cambi da ambo le parti, la gara rimane in bilico fino al 90’, stesso discorso per i supplementari. Si va ai rigori. C’è chi ha pensato a Roma-Liverpool, Roma-Arsenal o Siviglia-Roma e chi mente. Lo spettro dei tiri dagli undici metri infesta i pensieri dei tifosi romanisti da sempre. All’Olimpico però, quando gioca la Lupa, il cielo si tinge di giallo e di rosso e le quasi 70.000 voci che riecheggiano all’unisono, spingono letteralmente la palla in porta. 

Roma-Feyenoord: La lotteria dei calci di rigore

La lotteria dei rigori parte con Paredes che non sbaglia, il tiro speculare per gli olandesi spetta a Ueda che insacca. Il secondo rigore, sbagliato da un Lukaku che forse rappresenta l’unica nota negativa della serata, fa manifestare i fantasmi del passato nel cuore dei romanisti. Ed è qui che Mile Svilar indossa il costume da supereroe e para meravigliosamente il rigore di Hancko facendo esplodere l’Olimpico. Poi Cristante segna il terzo rigore e ancora una volta Svilar para in tuffo su Jahanbakhsh portando i giallorossi in vantaggio. Successivamente Aouar segna il quarto rigore così come Hartman.

Roma-Feynoord foto presa dal profilo Instagram della AS Roma

Ultimo tiro dagli undici metri, ci siamo. Zalewski dal dischetto, se segna la Roma passa. Il giovane polacco non sta vivendo un periodo di grande lucidità e non è entrato neanche troppo bene in partita. Si è fatto trovare spesso in fuorigioco ed è scivolato goffamente cercando la giocata in area di rigore avversaria. Ma si sa, in notti come queste, con uno stadio così, succedono cose magiche e i figli di Roma brillano. È gol, Zalewski, uno dei giocatori più criticati dalla tifoseria, porta la squadra agli ottavi di Europa League. Il vero artefice di questa impresa, però, resta Mile Svilar che, grazie alla fiducia di De Rossi sembra essere cresciuto di colpo diventando un titolare inamovibile della sua Roma. A questo punto, se il destino lo deciderà di nuovo, appuntamento al prossimo anno con la squadra di Rotterdam. Intanto, per la terza volta in tre anni di fila, è ancora LA ROMA SI E IL FEYE NO. 

Stefano Gentili

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