Formula E. La sostenibilità nel motorsport

Formula E. La sostenibilità nel motorsport

MONDO – La sera del 3 marzo 2011, Jean Todt, Presidente della FIA, e Alejandro Agag, imprenditore spagnolo, si sono incontrati in un ristorante di Parigi. Qui hanno cominciato a costruire quello che sarebbe diventato il primo campionato internazionale di auto monoposto completamente elettrico al mondo. Si parla di Formula E.

Un tovagliolo. Come nelle migliori (o peggiori) sceneggiature di film, la Formula E parte da un’idea buttata giù su un pezzo di carta di un ristorante. Il tema è dei più importanti: la sostenibilità. Ma come può un’industria come quella del motorsport, dove il consumo la fa da padrona, fare passi avanti per ridurre l’inquinamento e salvaguardare l’ambiente?

La risposta è l’elettrico. La missione fondante della Formula E è quella di correre per le strade delle città, mostrando di cosa sia capace la mobilità sostenibile, guidando i veicoli elettrici alla ribalta nella corsa verso un mondo migliore e più pulito.

Dal suo debutto a livello mondiale nel Parco Olimpico di Pechino nel 2014, la Formula E è diventata un marchio di intrattenimento globale incentrato sul settore automobilistico. Adesso, con 12 squadre e 24 piloti schierati sulla griglia di partenza, il campionato è diventato un punto di arrivo per i migliori team e talenti del motorsport a livello internazionale. E da quest’anno, si fregia anche del titolo di “Campionato del Mondo“.

Mobilità elettrica

L’ABB FIA Formula E World Championship ha come scopo principale la mobilità elettrica, tramite soluzioni di energia alternativa in grado di contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, promuovendo la lotta al cambiamento climatico in tutto il mondo, in collaborazione con la campagna #BeatAirPollution del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Nell’aprire la strada all’adozione globale della mobilità pulita migliorando le tecnologie, la Formula E sta collaborando con le città per migliorare le infrastrutture e sensibilizzare l’opinione pubblica sui vantaggi dei veicoli elettrici. Il loro ruolo è quello di creare esperienze di sport motoristici che stimolino le generazioni ad adottare la mobilità elettrica e l’energia pulita.

Visioni e obiettivi della Formula E

La Formula E vuole accelerare il cambiamento verso un futuro elettrico, una gara e una città alla volta. Tramite il campionato, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e ispirare cambiamenti nelle pratiche sostenibili. L’obiettivo ultimo è ridurre le emissioni globali di carbonio e l’inquinamento atmosferico urbano.

Utilizzando lo spettacolo dello sport, la Formula E invia un messaggio potente e significativo per aiutare a modificare le percezioni e accelerare il passaggio alla mobilità elettrica.

Ridurre i rifiuti

La stagione 2021 ha portato anche alcune novità. Sono state introdotte iniziative per aiutare a educare e ispirare l’intero ecosistema a riciclare, riducendo al contempo la quantità di rifiuti prodotti in loco e inviati in discarica. Infatti, grazie alla partnership con Umicore, un’azienda belga che si occupa di riciclare vecchi componenti tecnologici, la Formula E è passata a un approccio a ciclo chiuso al riciclaggio delle nostre batterie agli ioni di litio.

Inoltre, c’è la volontà di ridurre il consumo di pneumatici. Sono utilizzati, infatti, solo due set di pneumatici ibridi, appositamente progettati da Michelin, riciclabili dopo l’uso. Così facendo, si riduce la spedizione del 30-50% rispetto agli altri sport motoristici.

Monitoraggio del carbonio

Fondamentale è il monitoraggio del carbonio. Per questo motivo è nata la collaborazione con Quantis, una società di consulenza esterna in materia di sostenibilità, per calcolare l’impronta di carbonio nell’ambito della valutazione del ciclo di vita di questi eventi.

La valutazione del ciclo di vita offre una visione olistica della produzione, dello svolgimento e della fine dell’evento attraverso l’esecuzione di un’analisi dell’impatto dell’intero ciclo di vita dei materiali.

Le aree dell’attività della Formula E, che vengono analizzate comprendono tra le altre il trasporto delle merci, i viaggi del personale e degli spettatori, il cibo, le infrastrutture, il consumo di energia. Per esempio, si è stimato che l’impronta ecologica della quinta stagione è stata equivalente a 45.000 tonnellate di CO2. Basti pensare che la Formula 1 ne ha prodotte, nel 2019, oltre 250.000. la differenza è davvero notevole.

Tra le altre innovazioni, sono stati lanciati nuovi cartelloni pubblicitari sostenibili e rivoluzionari non in PVC in occasione delle gare, grazie alla collaborazione con CSM Live.

Sono molti gli appassionati di motorsport che storcono il naso quando sentono parlare di Formula E. La trovano innaturale, noiosa o inutile. E chissenefrega dell’ambiente. Personalmente, oltre a trovarla molto interessante sportivamente parlando, sono davvero colpito dalla voglia di cambiare qualcosa, in modo attivo e non solo a parole. Il tutto mantenendo viva la competizione.

La Formula 1 credo (e spero) non andrà mai verso l’elettrico (si snaturerebbe quello che in fondo è) ma sta cercando di ridurre l’impatto inquinante. Questo sarà sempre più la direzione che verrà intrapresa da tutte le classi del motorsport, per un futuro sostenibile e green.

 

Francesco Frosini

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