MONDO – Oggi, 29 Ottobre, è la Giornata Mondiale della Psoriasi. Una malattia della pelle che colpisce fra il 2% e il 4% della popolazione maschile e femminile, sulla quale tuttavia c’è ancora poca informazione e aleggia ancora un approccio sospettoso da parte di chi la ravvisa negli altri. Si può curare? Si trasmette? La dieta è importante? Cos’è la fitoterapia? Cerchiamo di dare delle risposte a questi interrogativi.
La psoriasi è una patologia autoimmune: ciò significa che questa condizione non mette in pericolo gli altri, non è contagiosa, sebbene sia cronica e identificata con chiazze visibili sulla pelle.
Generalmente, nella psoriasi le macchie si presentano di colore rosso, rialzate rispetto alla base della pelle, desquamate e pruriginose in maniera a volte insopportabile. C’è chi le presenta piccole e concentrate in una particolare zona, o chi addirittura vede il proprio corpo totalmente ricoperto di macchie e lesioni.
Eppure, solo chi ne soffre può capire il profondo disagio, che si dirama in un disagio di tipo fisico ma anche e soprattutto psicologico e sociale: non è una malattia contagiosa, ormai è un dato diffuso, eppure molto spesso la persona affetta si trova ad essere quasi emarginata, sotto i riflettori di chi osserva oppure preda di domande e curiosità.
Cosa ti è successo? Da che dipende? Che cosa orribile! Ma si trasmette?
Sono domande dalla sottile vena di commiserazione, che tutti coloro che soffrono di psoriasi si sono sentiti rivolgere almeno una volta nella vita.
E allora, in questa Giornata Mondiale della Psoriasi, dedicata a coloro che ne soffrono, ma diretta anche a diffondere maggiori informazioni su questa malattia e sulla prevenzione delle malattie della pelle, vediamo quali alimenti peggiorano e quali aiutano a contrastare la psoriasi e quali cure alternative possono effettivamente apportare benefici.
TIPI DI PSORIASI, CAUSE E SINTOMI
Sostanzialmente, la psoriasi viene prontamente identificata dagli specialisti con l’analisi dei sintomi e delle manifestazioni, che purtroppo tendono a peggiorare man mano che ci si avvicina alla stagione fredda e con l’assunzione di alcuni tipi di farmaci, quali ad esempio i beta-bloccanti.
La malattia interessa il 2-4% della popolazione, un numero esiguo all’apparenza ma consistente se ci si sofferma a riflettere sul fatto che colpisce con uguale frequenza uomini e donne e che, soprattutto, è collegata ad un incremento del rischio di sviluppo dell’ artrite psoriasica, di linfomi, malattie cardiovascolari, del morbo di Crohn e della depressione. Si stima che il 30% delle persone che soffrono di psoriasi sviluppino in seguito l’artrite psoriasica.
Altri fattori che incidono negativamente sono senza dubbio le infezioni e lo stress psicofisico. Insomma, uno stile di vita sano e meno pressante aiuta a prevenire le malattie della pelle come la psoriasi, evita che il soggetto possa tendere a somatizzare lo stress in questo modo, ma soprattutto allevia i sintomi della psoriasi stessa.
La psoriasi può manifestarsi secondo diverse tipologie: la psoriasi a placche (la più comune), la psoriasi guttata, la prosiasi inversa, la psoriasi pustolosa, la psoriasi eritrodermica. Ad ogni modo, qualunque sia la tipologia, è lecito domandarsi: ma qual è la causa scatenante?
Di base, vi è una predisposizione genetica ed ereditaria, attivata con fattori ambientali.
Ma le teorie sono differenti, spaziano dall’ipotesi di infezioni della pelle già presenti, patologie di vario genere e fattori autoimmuni presenti nell’alimentazione.
COME CURARE LA PSORIASI?
E’ triste, è incredibile, ma ancora oggi non esiste una cura definitiva e universale per la psoriasi. Esistono, però, dei rimedi, degli accorgimenti che aiutano ad alleviare i sintomi e a prevenire la loro comparsa stagionale e repentina.
I più utilizzati sono senza dubbio creme steroide, pomate alla vitamina D3, cortisonici, fototerapia e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo infatti già approfondito il tema della skin care e delle pomate ricche di sostanze utili al benessere della pelle.
Ma tutto questo è sufficiente a dare una spiegazione e a fornire la soluzione? A quanto pare no. Come spesso accade, vi è una stretta correlazione fra le malattie della pelle e la dieta alimentare.
Perché se come diceva un saggio di nome Ludwig Feuerbach, noi siamo quello che mangiamo, allora ciò che introduciamo nel nostro organismo influenza tanto il nostro corpo quanto la nostra psiche. E ognuno di noi lo manifesta in maniera differente.
IL RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NEL BENESSERE DELLA PELLE
E quindi: obesità, consumo eccessivo di alcol, necessità di assumere più grassi essenziali, omega-3 e antiossidanti, l’assunzione di glutine per coloro che soffrono di celiachia, ma anche la presenza di disturbi intestinali infiammatori, sono tutte condizioni che viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda della psoriasi.
Ovviamente tutto questo non è una scienza esatta, ma è sicuramente una linea che è bene seguire, per depurare la propria pelle e il proprio organismo attraverso una dieta povera di alimenti che tendono ad aumentare l’infiammazione.
Nel caso della psoriasi, i cibi da limitare al minimo indispensabile poiché veicoli d’infiammazione, sono: carni rosse e grasse, alimenti molto ricchi di zuccheri o ingredienti raffinati, cibi molto calorici, zuccheri aggiunti.
In alcuni casi, in cui si evidenzia una più stretta correlazione con la dieta alimentare, sarebbe opportuno eliminare anche latte, latticini e alcuni prodotti ortofrutticoli quali patate, pomodori, peperoni e melanzane.
Ma anche qui, l’efficacia ottenibile a seguito di una loro eliminazione non è dimostrabile scientificamente in maniera univoca: quando si tratta di benessere della pelle, si può parlare sicuramente di miglioramenti sintomatologici, ma non è detto che si possa arrivare a una completa guarigione.
Esistono dei cibi che, al contrario, se consumati aiutano a ridurre l’infiammazione? Sembra di sì. E sono: i tipi di pesce ricchi di omega-3, semi o frutti oleosi e ricchi di vitamine, la verdura e la frutta secca, tutti alimenti ricchi di antiossidanti.
A tutto questo, spesso e volentieri a chi soffre di psoriasi viene suggerito di assumere degli integratori, che aiutino ad aumentare la quantità di alcune sostanze necessarie a contrastare l’infiammazione, come la vitamina D e quella B-12, l’olio di borragine e gli oli essenziali in generale, il selenio, il rame e lo zinco.
E per i celiaci? A quanto pare, non c’è una risposta univoca sui risultati ottenibili da una dieta priva di glutine. Sicuramente, la presenza del glutine nella dieta di un celiaco può incoraggiare la permanenza e la diffusione di un celiaco che soffre di psoriasi.
Anche se è stata dimostrata una stretta correlazione fra la psoriasi e un buon numero di persone che soffre di celiachia, non è dimostrabile il fatto che una dieta priva di glutine possa, in generale e per tutti, alleviare la psoriasi. Semplicemente, tentar non nuoce! Ma soprattutto, è da sottolineare la necessità di sottoporsi sempre a tutte le indagini specialistiche del caso, prima di decidere quale strada intraprendere.
CURARE LA PSORIASI CON LA FITOTERAPIA
Il benessere della pelle è fortemente legato a due fattori: genetica ed equilibrio emotivo. La psoriasi può essere, come tutte le malattie cutanee, una reazione a squilibri semplici o complessi, di natura fisica o psichica.
La nostra pelle è la manifestazione dell’interiorità e riflette problemi e mancanze che spesso neanche noi stessi conosciamo. Forse è per questo che la psoriasi è così persistente, ha bisogno di tempo e calma interiore e non sempre scompare definitivamente.
Fra le tante ipotesi di cura, ve n’è una che ultimamente sta prendendo piede: la fitoterapia. E’ una disciplina che, a detta di chi la pratica e di chi la sperimenta, agisce in maniera globale per la cura della cute, andando a riempire le carenze e gli squilibri che vi sono alla base.
Insomma, una sorta di cura omeopatica che si configura come supporto e tentativo di arginare la malattia. In barba ai cortisonici e agli antistaminici contro il prurito. In fin dei conti, perché non provare?
Per intervenire sui sintomi della psoriasi, la fitoterapia utilizza un connubio di tre sostanze omeopatiche: Ribes nigrum in 50-70 gocce quindici minuti prima di colazione, Juglans regia in 50-70 gocce quindici minuti prima di pranzo e Ulmus campestris in 40 gocce, quindici minuti prima di cena. Trattandosi di una cura non medicinale, il ciclo applicativo deve essere lungo, anche molto lungo, dai sei mesi ad un anno.
La fitoterapia può diventare una terapia utile da affiancare, ad esempio, all’impiego di integratori vitaminici e di oli essenziali, sebbene vada sempre specificato che la psoriasi è una malattia della pelle e, in quanto tale, prima di prendere qualsiasi decisione è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista.
Detto ciò, imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare la propria pelle, si imparano un sacco di cose e si leniscono molti distubi.
Perché la pelle, è lo specchio dell’anima.
- Kenneth Branagh e il suo Belfast al cinema – 28 Febbraio 2022
- This is Us. L’adattamento italiano non riuscito – 27 Febbraio 2022
- Bizzarre e divertenti curiosità sul Carnevale che forse non conoscevamo – 25 Febbraio 2022