BERLINO – Tutto pronto per la 73° edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Oggi, mercoledì 16 febbraio si alza il sipario sulla manifestazione che si è affermata come uno degli appuntamenti più importanti per il mondo del cinema.
La storia del Festival del Cinema di Berlino o Berlinale, ha inizio nel 1951 quando si tiene la prima edizione del Festival. Nel corso di oltre settant’anni la kermesse ha conquistato sempre più popolarità fino a diventare un evento seguito a livello internazionale. Dal 2000 ormai, la manifestazione si tiene presso il Theater am Potsdamer Platz che per l’occasione assumerà il nome di Berlinale Palast. Quest’edizione 2023, è la quarta sotto la direzione di Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek. Il Festival internazionale del cinema di Berlino avrà inizio giovedì 16 febbraio per poi concludersi domenica 26 febbraio.
Come da tradizione, la Berlinale garantisce la proiezione di varie pellicole, alcune in concorso, altre fuori concorso. Per quanto riguarda la categoria principale, troviamo diciannove pellicole, sei dirette da registe.
Le categorie sono:
- Competition
- Berlinale Special & Berlinale Series
- Encounters
- Berlinale Shorts
- Panorama
- Forum & Forum Expanded
- Generation
- Perspektive Deutsches Kino
- Retrospective, Berlinale Classics & Homage
- Berlinale Goes Kiez
I premi più amati della manifestazione sono ovviamente il celebre Orso d’oro per il miglior film e i vari Orsi d’argento, tra i quali quello per il miglior regista, la miglior interpretazione da protagonista e la miglior interpretazione da non protagonista. A presiedere la giuria di quest’anno sarà Kristen Stewart, una delle attrici più amate e popolari di Hollywood. Completeranno la giuria Golshifteh Farahani, Valeska Grisebach, Radu Jude, Francine Maisler, Carla Simón e Johnnie To.
L’Italia al Festival del Cinema di Berlino
Il Festival del Cinema di Berlino, vede in concorso anche il film italiano Disco Boy di Giacomo Abbruzzese. Nella sezione Berlinale Special ci sono anche Pierfrancesco Favino con L’ultima notte di Amore diretto da Andrea Di Stefano e il documentario di Mario Martone su Massino Troisi Laggiù qualcuno mi ama.
L’Ultima Notte di Amore
Come detto, durante la kermesse verrà presentata anche L’Ultima Notte di Amore di Andrea Di Stefano con protagonista Pierfrancesco Favino, nel cast Linda Caridi, Antonio Gerardi e Francesco Di Leva. Il film debutterà nelle sale italiane il 9 marzo. Di seguito la sinossi ufficiale: “Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce”.
Laggiù qualcuno mi ama
Un altro pezzo di Italia è rappresentato da Laggiù qualcuno mi ama, il docu-film di Mario Martone che omaggia a Massimo Troisi, presentato nella sezione Berlinale Special. La distribuzione nelle sale italiane è prevista per il 23 febbraio. Ecco la trama ufficiale: “Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli.
Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti”.
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