Povere Creature agli Oscar 2024. Qui il nostro punto di vista. Meriterebbe vincere?

Povere Creature agli Oscar 2024. Qui il nostro punto di vista. Meriterebbe vincere?

MONDO – Mancano poche ore alla premiazione degli Oscar 2024 e tra i film più attesi c’è Povere Creature del regista greco Yorgos Lanthimos.  Vi parliamo di questo ibrido spettacolare grazie ad una scenografia fantastica. Noi l’abbiamo visto e questa è la nostra (pre) visione.

Povere Creature: settimo film del regista greco Yorgos Lanthimos, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, insignito del Golden Globe come Miglior Film, candidato a undici premi Oscar, tra cui quello per i Migliori Costumi e la Miglior Scenografia, il miglior trucco e Acconciatura e quello per la Miglior attrice.

Povere Creature

Tratto dal romanzo omonimo del 1992 di Alasdair Gray, il film è un potente concentrato di tutto il cinema di Lanthimos, quello visto in Il sacrificio del cervo sacro, The Lobster e La favorita.

Quest’ultima opera è stata definita magnetica, geniale, visionaria, carnale, perversa, disturbante ma anche superficiale, lunga, compiaciuta. Suscita stupore e meraviglia, gioca con la moralità dello spettatore, miscelando profondità e leggerezza, estrosità e perversione. Ha entusiasmato gran parte del pubblico e della critica ma c’è anche qualche voce fuori dal coro.

Povere Creature

La fiaba gotica creata dal regista greco, ambientata in una Londra bizzarra e imprevedibile, racconta la vita di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna morta suicida a cui è stato trapiantato il cervello del feto che portava in grembo e riportata in vita dal dottor Godwin Baxter (Willem Dafoe), uno scienziato che si fa chiamare God (Dio), a sua volta vittima del sadismo del padre scienziato.

Bella è una donna con movenze da bambina, una creatura vitale e curiosa, che trascina il pubblico in un percorso di emancipazione che passa attraverso la scoperta del piacere e del dolore al di fuori da ogni convenzione sociale.

Una trama avvincente

Dal punto di vista formale Lanthimos crea un ibrido spettacolare grazie ad una scenografia fantastica, una raffinata fotografia che fa ampio uso per le riprese di un grandangolo deformante, alternando bianco e nero e colori saturi, una colonna sonora ipnotica e bellissimi costumi. Ne viene fuori un film travolgente, che coinvolge lo spettatore nel gioco di crescita e consapevolezza di Bella, che, come una bambina capricciosa, vuole esplorare ogni cosa. Il sesso è il pilastro su cui poggia tutta la struttura del film, quello che più di ogni altra cosa mette a nudo le sovrastrutture sociali che ci condizionano. E senza dubbio Emma Stone offre uninterpretazione straordinaria giocando con il proprio corpo.

Povere Creature

Un finale particolare 

Nell’ultima parte del film, quella in cui il ritmo rallenta e il percorso frenetico ed estenuante di formazione e liberazione di Bella volge verso l’epilogo, (che pure si tinge di note positive contrariamente ad altri film del regista greco che ci avevano abituato ad un finale più cupo, esistenziale e di domande senza risposte), lo spettatore comincia a chiedersi: chi è davvero questa eroina di libertà e anticonformismo, sessualmente attiva e verbalmente aggressiva? Quali sono i suoi pensieri, i suoi sentimenti più intimi? Cosa resta di tutto il suo esplorare in cui sperimenta ogni cosa e impara ad autodeterminarsi? Non rischia di apparire solo come protagonista di un processo meccanico da cui è esclusa la sua parte più profonda e affettiva?

Forse l’impianto visivo potente e strabordante del film, la ricchezza estetica della messa in scena, finiscono per attirare lo sguardo su quello che c’è in superficie, allontanando una parte del pubblico, facendogli perdere la concentrazione e il desiderio di proseguire nella visione.

Povere Creature

Che impatto ha il film sugli spettatori?

Quello che è certo è che gli spettatori di Povere creature! dopo aver visto il film discutono tra loro e si domandano con ancora più forza: superlativo? profondo? superficiale? è forse meccanica la trasformazione di Bella? il sesso è il pregio e nello stesso tempo il problema del film? Se tutto viene ricondotto solamente al sesso come fa una persona a sentirsi completa?

Insomma Povere creature! è un capolavoro o “soltanto un grande film?

In attesa di conoscere chi vincerà gli Oscar, c’è da chiedersi se l’obiettivo del regista greco in quest’ultima prova sia stato proprio quello di elaborare e sviluppare alcune delle sue tematiche più frequenti attraverso una forma più decifrabile e attraente rispetto ai suoi film precedenti.

Alex D'Alessandro
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