Robotizzati. Il rapporto tra moda e robot in una mostra a Trastevere

Robotizzati. Il rapporto tra moda e robot in una mostra a Trastevere

ROMA – Ultimo giorno per la mostra prorogata fino al 12 marzo: Robotizzati – Esperimenti di moda. Una rassegna nel cuore di Trastevere che analizza il rapporto tra fashion e robotica. Scopriamola insieme.

Sarà la voglia di rivivere le belle mostre in giro per l’Italia e per la Capitale o sarà che i progressi della scienza imperversano – vedi le clamorose scoperte sul Pianeta Marte –  ma sta di fatto che a Trastevere, si parlerà del connubio moda-robotica ancora per qualche giorno. È stata prorogata infatti fino al 12 marzo, la bellissima rassegna in corso al WeGil (Largo Ascianghi 5) dal titolo Robotizzati – Esperimenti di moda, la mostra-performance che unisce arte, tecnologia, moda e robot e che ripercorre l’influenza che la cultura dei mecha giapponesi ha avuto sulla moda.

MODA E ROBOT

Robotizzati mostra trastevere
Il curatore Stefano Dominella

Abiti che “prendono vita”, manichini tecnologici e naturalmente robot: i capi iconici di grandi stilisti (da Courrèges a Pierre Cardin, da  Paco Rabanne a Thierry Mugler passando per Moschino, Prada, Ferrè e molti altri) e le creazioni di designer giovani e indipendenti dialogano idealmente con robot in metallo provenienti da un’importante collezione privata, messa insieme da Roberto Pesucci, in un gioco di suggestioni, rimandi e grande trasformismo.

Il progetto espositivo nasce dalla passione per la cultura giapponese di Stefano Dominella che per 5 mesi ha vissuto a Nagoya in Giappone. Nonostante la lunga permanenza nel paese del Sol Levante, Dominella ha compreso l’importanza dei robot e cosa realmente rappresentassero per i giapponesi solo al suo ritorno in Italia quando ha iniziato ad approfondire il tema.

 

Nella cultura giapponese, i mecha, robot di dimensioni straordinarie comandati da un pilota all’interno (come Mazinga Z, Gundam, i Transformers), rappresentano la fusione tra uomo e macchina. Dei veri e propri “robot col cuore”: macchine umanizzate dall’eroe che le comanda dall’interno. Così la figura del robot, che si rifà in un certo senso a quella del samurai, incarna l’eroe, una sorta di divinità contemporanea. I robot sono i nuovi dèi, i supereroi dell’Oriente.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Robotizzati

 

Dopo tre anni di studi, ricerche e lavoro, ha preso forma Robotizzati. Esperimenti di moda con cui Dominella intende ripercorrere l’influenza che la cultura dei mecha giapponesi ha avuto sulla moda, partendo dalle loro origini e dal loro significato. Super robot e moda è dunque il binomio perfetto per celebrare il legame profondo tra scienza, tecnologia e creatività. I mecha, in alcuni casi, sono stati condizionati e resi vincenti dalla moda, altre volte è successo il contrario e sono stati proprio la forma e i colori dei robot ad ispirare intere collezioni di stilisti che strizzano l’occhio al futuro.

L’allunaggio, Sportswear, Fantasia e creatività allo stato puro sono le tre aree in cui è diviso l’allestimento. Per parlare di robot viene preso come pretesto il primo uomo sulla Luna che nel 1969, avvolto nella sua tuta spaziale, mette piede sul nostro satellite naturale. Neil Armstrong in tenuta da “esploratore lunare” assomiglia a un robot, ricorda i mecha giapponesi. La tuta spaziale è una sorta di armatura-contenitore dell’uomo che comanda i movimenti dall’interno. La missione dell’Apollo 11 ha suggestionato e segnato la moda e il costume: ben prima del 1969 gli stilisti hanno iniziato a ispirarsi all’evento epocale inaugurando quella che sarà ribattezzata “moda lunare”.

QUANDO UN TESSUTO RICORDA UN VIAGGIO SPAZIALE

 

Tessuti metallici, lurex, alluminio, paillettes e plexiglass: i “moon look” sono creazioni realizzate con materiali che ricordano il paesaggio lunare e i viaggi spaziali. André Courrèges è il primo a essere “stregato dalla Luna” nel 1964 quando presenta la collezione Space age. E proprio alcuni pezzi iconici di Courrèges, precursore della Sputnik couture, ispirata ai romanzi di Isaac Asimov e di  Philip K. Dick, sono protagonisti della mostra. Sempre intorno al potere attrattivo dello spazio e della Luna ruota il brand di calzature sport-chic Moon Boot, nato proprio il 20 luglio del 1969, il giorno dell’allunaggio. Anche Philipp Plein ha creato tute luccicanti ricoperte di cristalli e ha fatto sfilare in passerella un robot di dimensioni giganti che tiene per mano la top model Irina Shayk. Capi iconici corredano il lungo viaggio di Robotizzati e non solo. L’azienda Golden Lady Company ha realizzato per l’occasione una collezione di collant dai filamenti coloratissimi ispirati ai robot giapponesi esposti.

Robotizzati – Esperimenti di moda

Fabiola Cinque

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